Güllüdere e Kızılçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia

Cerimonia pubblica del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2020-2021
, ore
Treviso, Piazza Duomo, cortile delle Gallerie delle Prigioni

A un luogo dell’Asia Minore che emerge dalla lunga vicenda storica e geografica della Cappadocia, due valli contigue scavate nella roccia vulcanica, la Valle delle Rose e la Valle Rossa, in lingua turca Güllüdere Kızılçukur, il Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche ha deciso di dedicare la trentunesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino. Al centro della penisola anatolica, da sempre ponte per culture diverse tra l’Asia e l’Europa, tra il Mediterraneo e il Mar Nero, la Cappadocia si estende con i suoi altipiani, circondata da vulcani imponenti. Il suolo è arido, scavato dall’acqua e dal vento, il clima difficile. Tutto questo forma lo scenario naturale di una regione che vede, fin dal primo secolo, l’arrivo del cristianesimo e dei padri della chiesa, e in seguito il diffondersi della cultura bizantina, che con i suoi innumerevoli insediamenti eremitici e monastici, chiese e santuari formerà una delle più importanti comunità cristiane del primo millennio. A tutto questo corrispondono spazi che oggi si rivelano con cicli pittorici straordinari, edifici sacri e manufatti dispersi in un vasto territorio, che nel tempo saranno anche stalle, abitazioni rurali, cisterne, e una moltitudine di piccionaie che procurano a chi coltiva la terra il guano necessario alla fertilità dei campi. Güllüdere e Kızılçukur emergono da questo contesto, mostrandoci la misura e il valore profondo di un paesaggio nel quale le forme dell’insediamento umano e la dirompente natura geologica del suolo conservano le tracce di un’antica cultura dell’abitare, in condizioni di equilibrio tra le diverse manifestazioni della natura e delle culture che l’attraversano nel susseguirsi dei secoli.

 

Programma

Introduce e coordina Luigi Latini, presidente del Comitato scientifico della Fondazione.

La cerimonia prevede:

> la proiezione del film documentario realizzato dalla Fondazione Güllüdere e Kızılçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia, regia di Davide Gambino, in collaborazione con Gabriele Gismondi;

> la lettura della Motivazione del Premio e la presentazione del volume collettivo dedicato al luogo, a cura di Patrizia Boschiero e Luigi Latini;

> la consegna del sigillo disegnato da Carlo Scarpa, simbolo del riconoscimento per l’impegno e la cura profusa nei confronti del luogo designato, alla storica dell’arte Maria Andaloro, ideatrice e direttrice della Missione di ricerca che fa capo all’Università della Tuscia, e che dal 2006, a cavallo tra l’Italia e la Cappadocia, sviluppa un lavoro capace di coniugare la trasmissione costante di attenzioni e saperi con la crescita di uno sguardo sul paesaggio in chiave di adesione partecipante e di cure responsabili. Il sigillo di questo Premio nelle sue mani intende essere anche espressione di un sentimento di vicinanza e sostegno a tutte quelle figure che, in Cappadocia e altrove, testimoniano con il proprio impegno l’importanza di un bene collettivo ricco di significati e insegnamenti di carattere universale.

Seguono alcune testimonianze di rappresentanti di istituzioni culturali e pubbliche.

Infine, presentato in prima assoluta, In Cappadocia, rileggendo parole di Pier Paolo Pasolini / Man Earth Contact, drammaturgia per danzatrice e tre musicisti, di e con Laura Moro, Pino Petraccia, Jorge Ro’Stefano Taglietti.