I giardini del tè di Dazhangshan

Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino

 XXX edizione, 2019

Il Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche ha deciso all’unanimità di dedicare la trentesima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2019 a I giardini del tè di Dazhangshan, situati nella contea di Wuyuan, nella parte nord-orientale della provincia del Jiangxi, nella Cina meridionale.

Ai piedi della montagna di Dazhangshan, un vasto sistema di rilievi collinari, più o meno ripidi, accoglie in questa regione le coltivazioni del tè: campi ondulati, inconfondibili per il disegno ordinato delle piantagioni che scorrono in forma di siepi parallele, e a tratti interrompono la copertura del manto boschivo o la distesa delle risaie nei fondivalle.

La pianta del tè (Camellia sinensis) – che in quest’area della Cina ha avuto buona parte delle sue origini storiche – dà forma e sostanza a un paesaggio contemporaneo che qui è stato in grado di raccogliere il senso della storia e di proiettare nel futuro il valore di un ambiente rurale nel quale l’uomo stabilisce una relazione di armonia con la natura.

Oggi le fattorie di Dazhangshan, riunite in associazione, ne governano la produzione, mantengono un legame significativo tra numerose famiglie di contadini e questo territorio rurale e si prendono cura in modo responsabile di una terra che, così coltivata, esprime un senso di bellezza e di equilibrio tra natura e cultura umana.

Le coltivazioni di Dazhangshan si trovano al centro di una regione considerata proprio il triangolo d’oro cinese della produzione di foglie di tè verde, con una storia antichissima della quale si trova traccia, ad esempio, nel Canone del tè di Lu Yu (703-804), che ci parla di quello prodotto «nelle vallate montane di Wuyuan».

Nel 2001, nella contea rurale di Wuyuan, che conta una popolazione di circa 340.000 persone, alcuni coltivatori di tè, sulla base delle peculiarità della produzione locale e su iniziativa autonoma, si sono costituiti in un’organizzazione che prende il nome dal territorio in cui sono situate le coltivazioni, Dazhangshan. Le fattorie si estendono attualmente in un’area di 140.000 mu (corrispondenti a 9.300 ettari circa) e sono articolate in una dozzina di unità, gestite dai diversi gruppi di famiglie e lavoratori; i terreni della produzione del tè, condotti con rigore secondo i principi dell’agricoltura biologica, coprono una superficie di 7.938 mu (529 ettari circa) e le famiglie di agricoltori coinvolte sono oltre duecentocinquanta.

La cura dell’uomo e le modalità attuali di conduzione agricola fanno sì che questo paesaggio si riveli con una particolare qualità estetica e manifesti connessioni profonde con tradizioni culturali antiche e insieme una significativa e puntuale adesione ai criteri agroecologici delle coltivazioni biologiche più attente. La sua costituzione e le modalità di lavoro dell’“Associazione dei coltivatori di tè biologico di Dazhangshan” hanno consentito, nel 2001, di ottenere il riconoscimento dell’Organizzazione del Commercio Equo Internazionale FLO (Fairtrade Labelling Organizations International), anche grazie alla “Legge sull’autogoverno della popolazione rurale della Repubblica Popolare Cinese”.