Ricerche sul paesaggio della Cappadocia: geologia, archeologia e arte nel villaggio rupestre di Şahinefendi

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Continua con tre appuntamenti nel mese di gennaio il ciclo di incontri online Sulle tracce del luogo del Premio Carlo Scarpa 2020–2021, organizzato dalla Fondazione Benettton per approfondire alcuni dei temi connessi all’ultima edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, il Premio a un luogo dedicato quest’anno a Güllüdere e Kızılçukur: la Valle delle Rose e la Valle Rossa in Cappadocia.

 

Giovedì 28 gennaio alle ore 18, Maria Andaloro, storica dell’arte, direttrice della Missione dell’Università della Tuscia in Cappadocia, Giuseppe Romagnoli, archeologo medievista, Università della Tuscia, e Natalia Rovella, geologa, Università della Calabria, parleranno delle loro Ricerche sul paesaggio della Cappadocia, e in particolare di Geologia, archeologia e arte nel villaggio rupestre di Şahinefendi.

Si tratta di un sito di grande interesse storico all’imbocco della valle del fiume Damsa, corridoio naturale di comunicazione fra la Cappadocia rupestre e il settore meridionale della regione, attraversato nell’antichità da un asse viario di speciale importanza in età romana, come dimostra la recente scoperta di un insediamento tardoromano e bizantino.

Il vero e proprio villaggio rupestre è ospitato in un gruppo di formazioni rocciose di forma conica, che si sviluppano su un fronte di 200 metri. Il nucleo presenta le caratteristiche fondamentali dei villaggi rurali della regione in età mediobizantina: un ridotto numero di vani a uso residenziale intorno alla chiesa, alcune cappelle funerarie, stalle, magazzini e altri ambienti destinati alla trasformazione dei prodotti agricoli. E la stupefacente Chiesa dei Quaranta Martiri, con i suoi straordinari dipinti stratificatisi nel tempo su volte e pareti, è al centro del villaggio di Şahinefendi e del lavoro di studio e di restauro condotto dalla Missione dell’Università della Tuscia in Cappadocia.