Paesaggi terrestri cercansi

Naturale inclinazione 2023
, ore
Treviso, spazi Bomben

Incontro pubblico con Matteo Meschiari, antropologo, geografo e scrittore, professore associato all’Università di Palermo, ideatore, con Antonio Vena, del progetto TINA – Storie della Grande Estinzione sull’immaginario collettivo nell’Antropocene e dei blog La Grande Estinzione e Il problema di Grendel. 

Introduce Luigi Latini, direttore della Fondazione Benetton. 

 

Anche l’immaginario terrestre è cambiato. Un albero fiorito, un pezzo di campo, un prato verde sono ormai abitati dal fantasma della perdita imminente, dal dubbio di ritrovarsi o meno dalla parte giusta del muro. 

L’acqua non è più il bene di tutti ma l’oro liquido che presto finirà e sarà gestito da multinazionali o da oligarchi senza scrupoli. Il mare non è più la via che unisce le terre ma il teatro di una guerra di migrazione. I rifiuti non sono più il problema macroscopico di alcune metropoli ma sono lo scenario totalizzante del nostro futuro. 

In altre parole, anche i paesaggi più ameni che possiamo inventarci in un romanzo, che diamo come sfondo a una pubblicità di automobili, che inglobiamo in una rete turistica ormai museale, sono infestati dalle ombre striscianti dell’Antropocene. 

 

Matteo Meschiari è antropologo, geografo e scrittore. Ha insegnato in varie università francesi e dal 2015 è professore associato di Geografia all’Università degli Studi di Palermo. Da anni svolge ricerche sul paesaggio in letteratura e sullo spazio percepito e vissuto in ambito europeo ed extraeuropeo. Tra le sue recenti pubblicazioni: Artico nero (2016); Geoanarchia (2017); L’ora del mondo (2019); Finisterre (2019); Antropocene fantastico (2020); Geografie del collasso (2021). Per Meltemi, ha pubblicato Disabitare (2018). Con Antonio Vena ha ideato il progetto “TINA – Storie della Grande Estinzione” sull’immaginario collettivo nell’Antropocene e i blog “La Grande Estinzione” e “Il problema di Grendel”.