Per un erbario dei nuovi prati

I commons field nella città contemporanea

Serena Savelli

Borsa di studio sul paesaggio edizione 2016/2017

area tematica Progetto di paesaggio

tutor: Simonetta Zanon (responsabile area Progetti paesaggio) e Luigi Latini (presidente del Comitato scientifico)

 

La ricerca ha per soggetto i “nuovi prati” della città contemporanea, particolare specie di natura urbana non riconosciuta né descritta ma individuabile nella sua specificità per configurazione, usi, funzioni e modalità di gestione. Essi sono intesi non tanto e non solo come superfici erbose bensì nella loro più vasta e storica accezione di common field, ovvero di spazi pubblici, urbani o periurbani, d’aggregazione per il libero esercizio, quotidiano e straordinario,  di una molteplicità di “consuetudini” ed “usi civici” organizzati o spontanei. I nuovi prati sono gli spazi dell’indeterminazione di forma e d’uso, spesso sono privi di progetto e di un disegno definito, oppure sono progettati in forme aperte, duttili e non vincolanti, come il Museumplein di Amsterdam. Inversi del campo e del giardino, sono spazi che già Varrone e Columella volevano, per radice etimologica, “apparecchiati” e cioè naturalmente e gratuitamente disposti a dare. A differenza dei common gardens e degli orti di città, spazi di lavoro dell’Homo faber agricivista, i nuovi prati sono i grandi playground dell’Homo ludens. Mai accidentati, sono grandi, piani e vuoti, e quindi capienti, poco o per nulla arborati, nudi, vasti, tipicamente non recintati, aperti, caratterizzati da margini permeabili in dialogo diretto con i fronti urbani, accessibili al libero esercizio, con pochissimi divieti, di un vasto spettro di usi, siano essi straordinari, ordinari, organizzati, estemporanei, individuali, sociali e massivi.

 

Serena Savelli nasce a Firenze nel 1981. Nel 2000 si diploma all’Istituto Tecnico Agrario delle Cascine. Nel 2004 si laurea, presso l’Università di Firenze, in Scienze Forestali e Ambientali e, nel 2009, presso La Sapienza Università di Roma in Architettura del paesaggio; in entrambi i casi col massimo dei voti.

Prosegue il percorso di studi presso il medesimo ateneo romano dove consegue, nel 2013, il titolo di PhD in Progettazione e Gestione del Paesaggio e dell’Ambiente con una tesi sulla valorizzazione paesaggistica degli itinerari culturali a percorrenza pedonale.

Negli anni a seguire svolge contratti post doc presso le Università del Molise, di Palermo e di Roma3 collaborando a ricerche sull’individuazione e caratterizzazione dei Paesaggi agrari tradizionali. Parallelamente svolge l’attività professionale di Paesaggista come consulente presso amministrazioni comunali e studi di architettura e ingegneria. Nel 2016 è borsista presso la Fondazione Benetton Studi e Ricerche.