Studi per le «Sorti»

Gioco, immagini, poesia oracolare a Venezia nel Cinquecento

a cura di Paolo Procaccioli
Fondazione Benetton Studi Ricerche-Viella
Treviso-Roma 2007

268 pagine

13 illustrazioni a colori e 58 in bianco e nero

prezzo di copertina 40 euro

ISBN 978-88-8334-276-9
(Ludica, 8)

Francesco Marcolini, l’editore di Pietro Aretino e di Sebastiano Serlio, nella Venezia del primo Cinquecento era per tutti l’“ingegnoso”; tale per i suoi interessi notori nel campo della meccanica e dell’ingegneria. Nel 1540 a queste competenze affiancò quella di autore, e pubblicò a suo nome Le sorti intitolate giardino d’i pensieri. L’opera, mentre sembrava assecondare una tradizione popolare mai sopita, in realtà offriva al lettore un libro-gioco che poco aveva a che fare con le ansie astrologiche e l’interrogazione dei destini individuali, e molto invece con la passione figurativa e combinatoria. Avevano collaborato all’iniziativa vari artisti, rimasti tutti nell’anonimato salvo l’autore del frontespizio, Giuseppe Porta, e un poeta, Lodovico Dolce, indicato però in cifra.
La qualità altissima del prodotto, attestata da lettori di indubbia competenza quali Vasari e Doni, era in sé tale da garantirgli una adeguata fortuna editoriale (a cominciare dalla ristampa del 1550), ma le ingiunzioni dell’Indice intervennero presto a troncare la vitalità di ogni occasione sortesca, anche non ludica. Ciononostante la fortuna delle immagini sarebbe stata vasta e protratta ben oltre il secolo.
I saggi qui raccolti – che si affiancano all’anastatica e al tomo dedicato all’edizione delle terzine – approfondiscono la figura dell’autore, illustrano le caratteristiche tecniche dell’iniziativa tipografica e ne ripercorrono le vicende editoriali, si interrogano sui rapporti con la tradizione filosofico-astrologica e sulla fortuna del genere, sull’apparato iconografico, sulla società che in esso si rispecchiava e sulle regole allora prodotte in materia di gioco e astrologia.

 

Indice del volume

Premessa

L’autore
Paolo Procaccioli, Marcolini autore «ingegnoso»
L’opera
Serena Berrettini, Le «Sorti» come macchina ludica: regole e procedure
La stampa e la sua tradizione
Maria Cristina Misiti, La «diligenza» e i fogli «gentili». Per una lettura bibliologica delle edizioni cinquecentesche delle «Sorti»
Maria Goldoni, Il giardino d’i pensieri, o l’Accademia delle Scienze
Lucia Nadin, Il giardino rivisitato. Marcolini a palazzo Savorgnan
La tradizione del genere
Marie-Cecile van Hasselt, Être/paraître, de fausses perceptions sous l’enseigne de la vérité
Christian Rivoletti, L’uno e il molteplice: il sistema dei destini incrociati tra Ariosto, Marcolini e Calvino
L’apparato iconografico
Enrico Parlato, Le allegorie nel giardino delle «Sorti»
Giorgio Masi, Le magnifiche sorti delle immagini
Angelo Papi, Le perigliose sorti del duca Ercole. Considerazioni a margine di una dedica
Le carte
Manfred Zollinger, Giocare il libro. I libri delle «Sorti» nell’editoria dei secoli XV-XVIII

La società e le sue regole
Tiziana Tibo, Il gioco nelle parole dei predicatori, dei maestri, dei legislatori italiani del Quattro e Cinquecento

Regesto bibliografico
Indice delle illustrazioni
Indice dei nomi

 

Paolo Procaccioli insegna Letteratura italiana all’Università della Tuscia. Si è interessato soprattutto di letteratura volgare rinascimentale, con ricerche intorno all’esegesi dantesca, alla novellistica post-boccacciana, alla letteratura irregolare del Cinquecento. Ha curato il cd rom I commenti danteschi dei secoli XIV, XV e XVI (Lexis, Roma 1999), ed edizioni di Cristoforo Landino (Comento sopra la Comedia di Dante, Salerno Editrice, Roma 2001), della Novella del Grasso legnaiuolo (Fondazione Bembo-Guanda, Milano-Parma 1990), di Pietro Aretino (Lettere, ll. 1-6, e Lettere scritte a Pietro Aretino, ll. 1-2, Salerno Editrice, Roma 1997-2002 e 2003-2004), di Ortensio Lando (La sferza de’ scrittori antichi et moderni, Vignola, Roma 1995), di Anton Francesco Doni (Contra Aretinum, Vecchiarelli, Manziana 1998).