Le sorti intitolate giardino d’i pensieri

ristampa anastatica dell’edizione 1540

di Francesco Marcolini
con una nota di Paolo Procaccioli
Fondazione Benetton Studi Ricerche-Viella

Treviso-Roma 2007

226 pagine
prezzo di copertina 50 euro

ISBN 978-88-8334-265-3
(Ludica, 7)

 

Le sorti di Francesco Marcolino da Forlì intitolate giardino d’i pensieri vennero pubblicate a Venezia nel 1540 e, in una seconda edizione rivista, nel 1550. Poi, come tutti i testi divinatori, incapparono nei divieti dell’Index librorum prohibitorum.
L’autore fin lì era noto esclusivamente come editore e come connaisseur di ingegneria e meccanica, oltreché come “compare” di Pietro Aretino e intimo di Tiziano e Sansovino. Nella circostanza dell’esordio chiamò a collaborare personalità di rilievo dell’arte e della letteratura presenti a Venezia sul finire degli anni trenta (Lodovico Dolce per le 2.250 terzine contenenti gli altrettanti responsi; Giuseppe Porta e altri artisti rimasti anonimi per il frontespizio e le cento incisioni del corpus figurativo). Forte delle consuetudini di una tradizione millenaria, che ammetteva sia riprese dirette dei materiali della convenzione, sia semplici adattamenti di quei materiali con aggiornamenti di tempo e di luogo, sia invece interventi più radicali, Marcolini per la propria occasione sortesca si ritagliò una cifra particolare. Privilegiò le componenti figurative e quelle ludico-combinatorie. In questo senso la sua era un’opera, e anzi un’operazione culturale, profondamente innovativa e d’autore.
Il risultato, ora riproposto in edizione anastatica, fu un unicum di altissimo livello, originale nelle soluzioni proposte e sorprendente nella cifra complessiva. E in grazia di ciò destinato a essere inteso oltre che come prodotto di una bottega e di un catalogo intimamente militanti, come espressione di quella civiltà del pieno Rinascimento che era sul punto di essere oscurata, di lì a pochissimi anni, dal gelo e dal buio dei pronunciamenti tridentini.

 

Paolo Procaccioli insegna Letteratura italiana all’Università della Tuscia. Si è interessato soprattutto di letteratura volgare rinascimentale, con ricerche intorno all’esegesi dantesca, alla novellistica post-boccacciana, alla letteratura irregolare del Cinquecento. Ha curato il cd rom I commenti danteschi dei secoli XIV, XV e XVI (Lexis, Roma 1999), ed edizioni di Cristoforo Landino (Comento sopra la Comedia di Dante, Salerno Editrice, Roma 2001), della Novella del Grasso legnaiuolo (Fondazione Bembo-Guanda, Milano-Parma 1990), di Pietro Aretino (Lettere, ll. 1-6, e Lettere scritte a Pietro Aretino, ll. 1-2, Salerno Editrice, Roma 1997-2002 e 2003-2004), di Ortensio Lando (La sferza de’ scrittori antichi et moderni, Vignola, Roma 1995), di Anton Francesco Doni (Contra Aretinum, Vecchiarelli, Manziana 1998).