Paesaggi consumati

riflessioni a confronto per una diversa idea di sviluppo
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In una fase congiunturale negativa per l’economia, si parla insistentemente di nuovi insediamenti produttivi di grandi dimensioni.
I casi più eclatanti: Veneto City nei comuni di Dolo e Pianiga (Venezia), Barcon a Vedelago (Treviso) – una cartiera e un enorme macello –, Ikea a Casale sul Sile (Treviso).
Da anni ormai si parla di consumo di suolo inarrestabile, della perdita di terreno agricolo, di insediamenti produttivi – i capannoni – vuoti, e di case costruite e senza acquirenti.
Eppure gli enti territoriali non sembrano essere capaci di invertire la rotta, di arrestare un processo che dal secondo dopoguerra ha portato ad aumentare del 500% le superfici urbanizzate, portando via terreno agricolo per una superficie pari al nord Italia.
La pianificazione sembra incapace di dare risposte adeguate e, quando, come nel caso della Provincia di Treviso, si fissano norme per limitare finalmente il fenomeno, la politica torna sui suoi passi pensando di cambiare le norme, non le abitudini.

Alberto Magnaghi, ordinario di Pianificazione Territoriale nella Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze e fondatore della Scuola territorialista italiana, e Federico Della Puppa, professore a contratto di Economia e Gestione delle Imprese nell’Università Iuav di Venezia, Facoltà di Architettura, esperto europeo nell’ambito del programma Urbact – Support for Cities, forniranno il loro punto di vista sui processi in corso, alla luce di più di mezzo secolo di corsa al consumo di suolo, e guardando a possibili proposte per il futuro.
Rappresentanti della politica locale, delle categorie produttive e sindacali, dei comitati di contrasto e proposta saranno chiamati a un confronto costruttivo, nella convinzione di poter fornire stimoli e indicazioni utili per un diverso paradigma di sviluppo.