In giardino. Metafisica della mescolanza

incontro e proiezione nell’ambito di "Naturale inclinazione" 2021
, ore
online sulla piattaforma Zoom

Conferenza del filosofo Emanuele Coccia, professore associato, École des hautes études en sciences sociales, Parigi; nel suo lavoro di ricerca e nelle sue pubblicazioni intreccia discipline e questioni molteplici tra le quali la natura del vivente e le relazioni tra specie.

 

«Abbiamo adorato dèi antropomorfi e fatto per millenni degli animali l’oggetto del nostro culto. Eppure la forza cosmogonica più importante sul nostro pianeta sono le piante: sono loro le nostre ultime divinità. Sono loro ad aver prodotto il mondo così come lo conosciamo e lo abitiamo. Sono loro a mantenerlo in vita. Attraverso la fotosintesi, hanno permesso di cambiare lo statuto della materia che ricopre la crosta terrestre, trasformandola in centro di accumulazione dell’energia solare. E soprattutto hanno trasformato irreversibilmente la nostra atmosfera. Non illudiamoci: lungi dall’essere un elemento qualunque del paesaggio terrestre, le piante cesellano e scolpiscono incessantemente il volto del nostro mondo.» (tratto da Emanuele Coccia, La vita delle piante. Metafisica della mescolanza, Il Mulino, Bologna 2018, risvolto di copertina)

 

Emanuele Coccia, filosofo, insegna dal 2011 all’École des Hautes Études en Sciences Sociales (EHESS) di Parigi. Le sue ricerche intrecciano discipline e questioni molteplici, dagli studi sull’averroismo allo statuto ontologico delle immagini, dal loro potere normativo all’indagine sulla natura del vivente, alle riflessioni sull’agricoltura simmetrica e alla foresta come Biennale millenaria. È editorialista di «Libération», collabora con «Le Monde» e «la Repubblica». Nel 2019 ha contribuito all’esposizione Nous les Arbres della Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi.

 

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a seguire, proiezione del film

La quinta stagione (La cinquième saison)

di Peter Brosens e Jessica Woodworth (Belgio, Olanda, Francia 2012, 93’)

introdotto da Luciano Morbiato, esperto e critico di cinema

 

Una misteriosa calamità ha colpito un villaggio belga nella regione delle Ardenne: la primavera si rifiuta di arrivare. Il ciclo della natura si è spezzato, e in questo inverno infinito le api scompaiono, le mucche non producono più latte e la carestia incombe. Alice e Thomas, due adolescenti del villaggio, si battono per dare un senso alle loro vite in un mondo che intorno a loro si sta spegnendo.

Con questo film i registi completano la trilogia nata con Khadak (Leone del Futuro a Venezia nel 2006) e Altiplano, raccontando la deriva apocalittica del conflitto tra uomo e natura, trasformandola in un vero e proprio viaggio di visione, tra spunti antropologici e spietate allegorie.

 

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didascalia immagine:

dettaglio della copertina del libro di Emanuele Coccia, La vita delle piante. Metafisica della mescolanza