Giardini storici, verità e finzione

Giornate internazionali di studio sul paesaggio

2019, quindicesima edizione
giovedì 21 e venerdì 22 febbraio

Letture, restituzioni, interpretazioni critiche dei modelli storici nel paesaggio del XX e del XXI secolo

La quindicesima edizione delle giornate di studio intende sottolineare l’importanza di tener vive la ricerca e la discussione attorno al tema del “giardino storico”, affinché esso continui ad esercitare un ruolo germinale e propositivo rispetto al dibattito sul paesaggio contemporaneo, all’orientamento dei corsi di studio di ogni livello in questo campo, ai luoghi nei quali si ha la responsabilità di intervenire in contesti dove tale eredità storica si manifesta sia in estensione che in profondità.

Facendo leva su una recente stagione che ha visto, soprattutto alla fine del secolo scorso, anche con il contributo della Fondazione, un notevole fiorire di studi, iniziative ed esperienze da considerarsi allora fondative nel segnalare l’importanza del giardino storico per lo studio e la cura del paesaggio, nel corso di queste giornate si cercherà di sottolineare la necessità di coltivare oggi una continuità di attenzioni, anche da parte delle istituzioni, finalizzate al progredire di studi teorici e filologici, e alla messa in campo di metodi e sperimentazioni originali e aggiornate.

Da qui l’idea di partire, con uno sguardo apparentemente ironico e ai limiti dell’irriverente, dai momenti nei quali, nel secolo scorso, si è fatto uso della storia per replicarne le forme e i modelli, producendo addirittura vere e proprie copie di giardini che esprimono un’attitudine verso il passato che oggi possiamo rileggere con maggiore consapevolezza, anche alla luce di alcuni rischi che la cultura contemporanea corre nell’accostarsi al paesaggio storico. In parallelo, guardando allo stesso arco temporale, le giornate metteranno in luce i molti esempi nei quali, invece, il lavoro nel campo del giardino storico è avvenuto all’insegna della continuità, sviluppando interesse sia verso la conoscenza, sia verso un esercizio di interpretazione critica della storia e delle necessarie trasformazioni guidate dalla saggezza e della sapienza che stanno alla guida di ogni gesto e ispirano ogni decisione.

Le giornate saranno organizzate in due sessioni. La prima, incentrata sul tema “Il gioco delle riproduzioni. Autenticità, uso e migrazioni di modelli e documenti storici, copie” raccoglie, nell’arco del XX secolo, esperienze più o meno lontane legate all’uso dei modelli storici, partendo dalla vicenda, ampiamente storicizzata, della “migrazione” del giardino italiano oltreoceano, per giungere a fenomeni più contemporanei che interessano la riproposizione di forme storiche in contesti diversi. La seconda, sul tema “Esercizi di lettura critica. Esempi dal ventesimo secolo al panorama attuale”, riprende le fila di un’attitudine diversa verso la storia che percorre il secolo XX, quella che ha visto lo svolgersi di un lavoro di interpretazione critica, tesa a ricavare dal giardino le ragioni di un progetto che non congela le forme della storia, ma s’interroga sulla continuità dei luoghi, dei contesti di appartenenza, e sulla presenza di coloro che li abitano e si prendono cura del loro futuro.

Una testimonianza sul tema della riproduzione del giardino e del paesaggio nel cinema concluderà la prima giornata mentre la seconda ospiterà, tra i vari interventi, un breve resoconto degli esiti del workshop di progettazione sul giardino di Villa Farsetti a Santa Maria di Sala, condotto dalla Fondazione nel 2018 e la presentazione di Prati urbani. I prati collettivi nel paesaggio delle città, volume edito dalla Fondazione in collaborazione con l’editore Antiga, e curato da Franco Panzini a partire dai contenuti delle Giornate di studio sul paesaggio 2016 Prati, commons.