Prato della Fiera. Treviso, il Sile e il paesaggio di un grande spazio pubblico

workshop internazionale

13-19 giugno 2016

Treviso – Prato della Fiera

Il workshop, organizzato in collaborazione con il Comune di Treviso, si è svolto da lunedì 13 a domenica 19 giugno, con il coinvolgimento di quindici partecipanti post-laurea di diversa provenienza geografica e disciplinare (selezionati attraverso un bando pubblico), di tre paesaggisti invitati con il ruolo di docenti e di tre tutor.

 

Nell’arco della settimana il lavoro si è sviluppato attraverso momenti di laboratorio, lezioni e visite al luogo, con la partecipazione di esperti, abitanti e testimoni della realtà locale.

 

A partire dalla storia di Prato della Fiera e del suo contesto urbano e paesaggistico, il gruppo di lavoro ha ragionato sugli assetti attuali, sugli usi e sulle forme di cura di questo luogo emblematico, nel quale la città s’interroga sul ruolo che il paesaggio occupa e dovrà occupare nella costellazione dei suoi spazi di vita collettiva. Il lavoro si è sviluppato seguendo una scansione metodologica che ha seguito tre principali momenti di riflessione: “leggere quel che c’è”, “nutrire il possibile”, “immaginare il cambiamento”. Con queste tre angolazioni si è indagato ogni aspetto del luogo, dalla sua ricca articolazione paesaggistica alla singolare configurazione urbana, fino alla straordinaria ricchezza di valori sociali e culturali. Da questo lavoro è parsa inutile la ricerca di una forma disegnata o l’adozione di semplici strategie di controllo funzionale del luogo. Si sono invece aperti scenari e proposte di lavoro che, in base ad alcune opzioni concrete di modificazione fisica, possono dar vita a un processo di nuova vita e di azioni che costituiscono da sempre il significato più denso di questo spazio pubblico da sempre chiamato Prato. Tre tracce di lavoro, incentrate rispettivamente sulle nature del luogo, le forme della città e le azioni da intraprendere per il Prato “in fieri”, sede di un processo in divenire che risponde a nuovo desiderio di socialità, a una nuova accezione di vita collettiva. Luogo nel quale sembra opportuno lavorare per innescare processi e rispettare le diverse stratificazioni e non per disegnare nuove forme prestabilite.

Gli esiti del workshop, già condivisi in modo informale con tutti quelli che hanno in vario modo collaborato alla settimana di lavori e agli incontri preliminari, saranno presentati al pubblico in autunno.

 

Docenti

Georges Descombes, Università di Ginevra

Anna Lambertini, Università di Firenze

Luigi Latini, Università Iuav, Venezia (coordinatore)

 

Tutor

Elisa Beordo, architetto, Belluno

Giacomo Casentini, architetto, Vicenza

Nadir Mognato, architetto, Padova

 

Coordinamento

Simonetta Zanon, Fondazione Benetton Studi Ricerche

 

Comitato scientifico della Fondazione

Maria Teresa Andresen, Università di Porto; Giuseppe Barbera, Università di Palermo; Hervé Brunon, Centro André Chastel, Parigi, CNRS; Anna Lambertini, Università di Firenze; Luigi Latini (presidente), Università Iuav di Venezia; Monique Mosser, Scuola superiore di architettura di Versailles, CNRS; Joan Nogué, Università di Girona, Osservatorio del Paesaggio della Catalogna; Lionello Puppi, professore emerito dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; José Tito Rojo, Università di Granada; Massimo Venturi Ferriolo, Politecnico di Milano.