Parco Reali

laboratorio

tra conservazione e invenzione, il governo di un giardino storico a Sant’Artemio (Treviso)

1989-2001

Parco Reali, Treviso

 

Parco Reali in Sant’Artemio a Treviso è un esempio di proficuo accordo tra norme di attuazione del PRG del Comune di Treviso, vincoli di tutela del patrimonio previsti dalla legge 1089/39 e volontà della proprietà privata attuale.

I complessi lavori di recupero, iniziati nel 1989, per il rinnovo del patrimonio vegetale si sono dimostrati tutt’altro che semplici. Ritrovare le originali forme compositive degli spazi che componevano e organizzavano il parco nella seconda metà del XIX secolo, richiesero (dopo qualche decennio d’abbandono) l’impiego di procedure interdisciplinari d’indagine.

I puntuali rilievi e sondaggi stratigrafici, archeologici, cartografici e di catalogazione botanica, hanno permesso di raccogliere ed elaborare i dati per l’intervento di restauro degli elementi connotanti nel rispetto delle intenzioni del nobile-imprenditore Antonio Reali, e dei progetti, per i quali si fa riferimento a Francesco Bagnara e Antonio Caregaro Negrin.

Il metodo di recupero ha consentito una vera e propria scoperta di figure d’acqua che tracciano percorsi ora volutamente artificiali ora illusoriamente naturali, e si è spinto fino all’invenzione di nuove forme, in un’ipotesi innovativa non usuale.

Il programma quinquennale di rinnovo è stato completato nel 1995. Successivamente, con l’affidamento del parco alla Fondazione in comodato, come luogo di sperimentazione scientifica e operativa nel campo della salvaguardia e valorizzazione dei giardini storici, sono state svolte alcune operazioni di manutenzione.