Appiani e Treviso

Idee, opere, protagonisti della tensione modernista nella città tra Otto e Novecento

a cura di Gianluca Marino
Fondazione Benetton Studi Ricerche-Canova
Treviso 2003

X-170 pagine
40 illustrazioni a colori e 91 in bianco e nero
prezzo di copertina 25 euro

ISBN 88-8409-093-8
(Memorie, 8)

Negli anni tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Treviso e il suo territorio vivono una fase di trasformazione modernista. Questa tensione è spinta avanti da un ristretto gruppo di imprenditori che respira aria non provinciale in un’Europa nella quale sono in corso lavori di radicale innovazione delle tecniche e delle arti, con la sperimentazione in tutti i campi di forme espressive inedite. È un gruppo dotato di robusto senso della propria missione economica, sociale e culturale («fare i nostri interessi è fare gli interessi della città») e di rapporti col potere (si veda il carteggio tra Graziano Appiani e Luigi Luzzatti), di presenza in ogni sede amministrativa, categoriale, politica, di apertura al dialogo con figure provenienti da altri contesti politici e culturali (tra i quali Cosimo Canovetti, Antonio Pedrini, Giovanni Masera, Giuseppe Sommaruga), di capacità di elaborare programmi, progetti, piani, strumenti su misura (si veda la rapida parabola de «Il Risveglio Trevisano» di Gian Giacomo Felissent).
Al fondo è l’idea che il progresso tecnico contenga in sé, per alcuni, un fertile campo d’impresa e insieme una carica salvifica per larghi strati sociali, per la loro qualità della vita, del lavoro, della salute fisica e perfino dell’equilibrio psichico (sono gli anni della costruzione dell’ospedale psichiatrico di Sant’Artemio).
Questo volume è il tentativo di raccontare a più voci i modi e i tempi, i luoghi e gli attori di questa fase cruciale nella storia contemporanea di Treviso, l’articolato dibattito e lo scontro di interessi che la contraddistinguono, i tratti di alcuni protagonisti. Il filo conduttore di questa svolta è la figura di Graziano Appiani, con la sua tensione modernizzatrice, con la sua evoluzione politica, con le sue azioni (compiute o ispirate) per la città: le case popolari e il teatro Eden, i tentativi di spostamento della stazione per una nuova assai più ampia forma urbis, i concorsi di idee per il cavalcavia, la telefonia e l’illuminazione elettrica pubblica, le tranvie cittadine, un programma di mobilità ferroviaria (persone, merci) a scala territoriale. Ne esce la prima idea di città e di regione dopo la fine dello Stato veneziano. Ma come si vedrà, anche in ragione dell’avvicinarsi delle nubi di guerra, il disegno politico di Appiani e di questa stretta élite imprenditoriale entra rapidamente in crisi. Anche le figure sfumano, e perfino le vicende umane e personali vanno presto a conclusione.

 

Indice del volume
Prefazione, di Domenico Luciani, VII
Idee
Gianluca Marino, La tensione modernista della città, 3
Livio Vanzetto, L’industriale Appiani nella Treviso del primo Novecento, 27
Livio Fantina, Il giardino del costruttore. Continuità e discontinuità con i modelli culturali della tradizione trevigiana, 34
Opere
Gianluca Marino, Luce e telefono. Appiani e lo sviluppo delle infrastrutture, 53
Umberto Zandigiacomi, Il piano Giuriati-Milani per lo spostamento della stazione ferroviaria, 63
Teresa Marson, La Treviso-Ostiglia. Un dibattito tra le nuove istituzioni repubblicane, 71
Andrea Bellieni, La forma urbis tra Otto e Novecento, 79
Protagonisti
Graziano Appiani (Milano 1850-Treviso 1920), 91
Luigi Luzzatti (Venezia 1841-Roma 1927), 96
Gregorio Gregorj (Treviso 1853-Treviso 1931), 96
Vincenzo Gregorj (1851-1914), 99
Gian Giacomo Felissent (Treviso 1857-Milano 1912), 100
Cosimo Canovetti (Firenze 1853-Gardone Riviera 1932), 102
«Il Risveglio Trevisano», di Carolina Pupo, 104
Milano e Treviso: influenze dalla “capitale morale”, di Alessandra Marin, 109
Appendice
Appiani e Treviso. Sequenza iconografica, a cura di Toni Basso, 119
Il carteggio Appiani-Luzzatti. Documenti inediti di un’amicizia nota, 132
Notizie sul Manicomio di Treviso, 148

Bibliografia citata, 151
Tavola delle abbreviazioni, 157
Referenze sulle illustrazioni, 157
Indice analitico, 159