Fondo Vanni Mafera

Giovanni (Vanni) Mafera nasce a Treviso nel 1920. Si laurea in Lettere e Filosofia con Clemente Merlo, alla Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1942.

Svolge la sua carriera quasi interamente all’estero: vinto il concorso per addetto culturale d’ambasciata lavora – a partire dagli anni cinquanta – come insegnante presso le università e come direttore degli Istituti di Cultura di Oslo, Copenaghen, Beirut, Belgrado, Lussemburgo e Amburgo.

La lunga esperienza danese gli consente di scrivere, in collaborazione con Knud Andersen, un dizionario italiano-danese e danese-italiano. Tornato a Treviso, insegna al liceo Da Vinci fino alla conclusione della sua carriera scolastica, negli anni ottanta. Muore a Treviso il 16 novembre 2008.

La sua vita intensissima si è dipanata tra studio e insegnamento, impegno civile e politico (dall’adesione all’abbandono del partito radicale), viaggi, battaglie per l’ambiente, prestigiosi incarichi nelle sedi di rappresentanza italiane all’estero.

Ha fatto parte della Lega per il disarmo in Italia, della Lega antivivisezione, della sezione trevigiana del WWF.

Degli scritti di Vanni Mafera ricordiamo, oltre al dizionario italiano-danese e danese-italiano (Knud Andersen e Giovanni Mafera, Italiensk-dansk ordbog, Gyldendal, Copenaghen 1980, stampa 1999; Giovanni Mafera, Carla Avanza, Juul Madsen, Henning Juul Madsen, Dansk-italiensk ordbog, Gyldendal, Copenaghen 19982); Profilo fonetico-morfologico dei dialetti da Venezia a Belluno, Arti Grafiche Pacini Mariotti, Pisa 1957; Italia chiamò: sì, no!, Canova, Treviso 1999; Tre racconti per la pace, Piazza, Silea 2001; Saggi minimi di dialettologia veneta, Piazza, Silea 2006 (con Giovanni Roman).

 

Contenuto del fondo

Il fondo comprende oltre 700 pubblicazioni (anche estratti e opuscoli), prevalentemente di linguistica, letteratura italiana e latina ma anche di argomento musicale, storico e religioso; inoltre, quasi 3.000 fotografie, carteggi per oltre 500 lettere e diversi dossier di documentazione varia ci restituiscono i luoghi vissuti, le relazioni professionali e familiari.

Sono anche presenti periodici di storia, di religione, materiali cartografici, in prevalenza di città italiane ma anche europee ed extraeuropee, fotografie, carteggi e lettere sparse all’interno di altri documenti, dossier contenenti scritti di colleghi o allievi, fascicoli tematici, cartoline.

Molte pubblicazioni sono in lingua straniera con prevalenza delle lingue nordiche e del serbo-croato, ma si trovano anche testi in francese, inglese, tedesco e alcuni opuscoli in cambogiano, molti classici della letteratura italiana in edizione norvegese o danese.

Vi è una consistente presenza di dizionari soprattutto delle lingue nordiche, accanto a vocabolari di serbo-croato e sullo slang americano; vi sono inoltre 5 copie del dizionario scritto da Mafera.

 

Strumenti di ricerca

Inventario in formato elettronico consultabile presso l’archivio della Fondazione e, aggiornato al 2019, disponibile in versione stampabile; elenco degli estratti, elenco dei documenti di provenienza diversa, elenco dei periodici, elenco delle lettere.

 

Condizioni di accessibilità

Il fondo è consultabile secondo le modalità previste dal regolamento dell’archivio.

 

Modalità di acquisizione

Dono di Luigia Mafera, Giovanni Roman e Luigi Delogu nel 2010; con successive integrazioni di Luciana Picchio e Luigi Urettini nel 2012, Franca Tessari nel 2015.