
Landscapes
rassegna di musica, teatro, incontri
La Fondazione Benetton Studi Ricerche e l’associazione culturale almamusica433 propongono tra marzo e luglio 2023 una rinnovata rassegna di musica, teatro, incontri per la città di Treviso, che troverà sede nella chiesa di San Teonisto – che riapre dopo alcuni mesi di lavori di adeguamento tecnico e restauro, che la restituiscono oggi nella sua veste definitiva –, e a Casa Luisa e Gaetano Cozzi nella campagna di Zero Branco (Treviso).
La stagione 2023, con la direzione artistica di Stefano Trevisi, integrerà il repertorio classico e antico, al centro delle precedenti nove edizioni, con la musica jazz, il teatro civile, le performance nel paesaggio, dando spazio anche a incontri pubblici e podcast, rivolgendosi a un pubblico ampio ed eterogeneo.
Il filo conduttore che dà il titolo alla rassegna, Landscapes, nasce dalla volontà di riflettere sulla realtà contemporanea, sul paesaggio e sul nostro appartenere alla Terra, in sintonia con i temi di ricerca che appartengono da sempre alla vita della Fondazione Benetton, e a partire da un’immagine simbolica inedita, quella di un albero che da questo momento campeggia, per mano di Safet Zec, sull’altare maggiore della chiesa di San Teonisto.
A partire da sabato 4 marzo 2023 saranno in scena artisti, musicisti ed esponenti del mondo della cultura affermati in ambito nazionale e internazionale:
Joel Frederiksen, bassista e liutista americano che proporrà con l’Ensemble Phoenix Munich un viaggio, in chiave antica, tra le pagine della musica di Nick Drake e quelle dei compositori elisabettiani della golden age;
Paolo Rumiz, giornalista e scrittore, protagonista del reading sul mito della creazione del nostro continente, insieme agli attori Lara Komar e Giorgio Monte, e ai musicisti Aleksandar Karlic e Vangelis Merkouris;
Daniele di Bonaventura, jazzista di fama, noto compositore e bandoneonista, impegnato in un progetto che spazia dalla musica classica alla musica jazz;
Stefano Mancuso, scienziato e divulgatore, protagonista di un incontro sul rapporto fra la musica e le piante;
Filippo Tantino con Rita Bincoletto, Pasquale Schiavulli e Tim Smethurst, affermati musicisti jazz trevigiani che dedicheranno il loro programma all’opera di Cole Porter;
Andrea Pennacchi, attore veneto tra i più amati del momento, che proporrà, insieme al musicista Giorgio Gobbo, lo spettacolo sul disastro della tempesta “Vaia”;
Giovanni Andrea Zanon e Leonora Armellini, già affermatissimi protagonisti nei palcoscenici dei teatri musicali internazionali, impegnati in un recital in cui gli spettatori potranno apprezzare le loro grandi doti interpretative;
Faber Teater compagnia teatrale che accompagnerà il pubblico a vivere una esperienza fatta di canto e cammino attraverso la campagna di Zero Branco;
Francesca Benetti, tiorbista e chitarrista tra i più apprezzati musicisti della nuova generazione di interpreti della musica antica internazionale, che presenterà un concerto di rara ricercatezza e poesia, pensato appositamente per essere eseguito in un giardino.
Spiega Stefano Trevisi: «Landscapes. Paesaggi. Traduzione bella ma infedele perché, trascurandone le numerose implicazioni e declinazioni, semplifica un termine che negli ultimi anni ha raccontato delle vere e proprie rivoluzioni di percezione e lettura, non solo del reale, ma anche dell’arte come rappresentazione.
Landscapes è il nuovo progetto della Fondazione Benetton Studi Ricerche dedicato alle arti performative, che porterà il pubblico a contemplare il “paesaggio” in cui viviamo e i segni indelebili che involontariamente tutti noi lasciamo in esso. Il logo di questo progetto nasce da un disegno tratteggiato dalla mano di Safet Zec, l’artista bosniaco che, con la sua sensibilità, è lo splendido autore delle tre nuove tele realizzate appositamente per la chiesa di San Teonisto, sede principale della stagione. In quel tratto ognuno può scorgere un diverso significato. Equivale al passo che porta Cosimo a guardare il prato da una prospettiva diversa. Un passo breve quanto felice, chiosa Biagio, ma, come ci ricorda la storia de Il barone rampante di Italo Calvino, seppur di poche spanne, lo spazio di un solo passo apre a un viaggio con nuove prospettive e nuove possibilità di trasformazione per quanti vi si incamminano».