Shakespeare alla veneziana

serata di letture e musica
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È uno Shakespeare intimo quello del Canzoniere di Sonetti, pubblicato per la prima volta, all’insaputa del suo autore nel 1609.
Centocinquantaquattro composizioni poetiche in forma chiusa di quattordici versi, scritti probabilmente negli anni a cavallo tra XVI e XVII secolo, destinati a due amori e a un pubblico ristrettissimo di amici, ma non alla pubblicazione. Toni dolenti, gioiosi, appassionati, ironici per riflessioni e meditazioni sull’amore, il tempo, la morte. Di essi i primi centoventisette sono dedicati a un misterioso «fair youth», un giovane bello, biondo, nobile a cui Shakespeare era legato da una passione spirituale e sensuale insieme; i restanti sonetti sono ispirati a una «dark lady», una donna inquietante e inquieta che il poeta amò di un amore geloso e tormentato. Si delinea in questo canzoniere una sorta di triangolo amoroso tra il poeta, il giovane e la dama, dominato dalle presenze del Tempo, corrosivo e distruttore della bellezza, e della Poesia, salvifica e eterna.

La scrittrice Isabella Pandido ha tradotto dal Canzoniere alcuni dei sonetti più famosi e intesi, e li ha trasportati nella lingua di un luogo lontano eppure così familiare a Shakespeare: Venezia. Sarà curioso e sorprendente constatare come il dialetto veneziano d’antan riesca a restituire sonorità, senso e ritmo all’incanto della lingua shakespeariana, lirica eppure carnale e potente, cercando di ricrearne, con qualche libertà alla fedeltà al testo, l’incisività e la melodia grazie alle forme mono e bisillabiche e alla accentazione tronca tipiche della lingua veneziana.
Il reading sarà intervallato dalla viola del Maestro Meri Skejic che eseguirà brani da Bach, Reger e Saint Saens.