Pillole d’Europa

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Da ottobre a dicembre 2013 la Fondazione Benetton Studi Ricerche, in collaborazione con il Liceo Ginnasio “A. Canova” di Treviso e con il Consiglio d’Europa, sede di Venezia, organizza una serie di incontri incentrati sui temi della cittadinanza europea, ideato per restituire senso a una appartenenza, quella di essere cittadini d’Europa, e non solo d’Italia, che pare importante trasmettere innanzitutto ai giovani. Per questo gli appuntamenti in programma si rivolgono non solo a un pubblico adulto, ma anche agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado.

 

L’itinerario inizia lunedì 14 ottobre alle ore 17 con una conferenza di Mario Fiorillo, costituzionalista, Università degli Studi di Teramo, che affronta il tema del patrimonio culturale dell’Europa unita.

 

Il Trattato Maastricht del 1992 riconosce competenze specifiche all’Unione in materia di cultura (come pure di istruzione e ambiente); prevede, fra gli obiettivi dell’azione comunitaria, quello di portare un contributo per un’istruzione e formazione di qualità, e per il pieno sviluppo delle culture degli stati membri. Con tale trattato diventa infatti prioritario, all’interno della Comunità europea (che perde non casualmente l’aggettivazione di “economica”), l’interesse per il fattore culturale, individuato come determinante in funzione di quell’«unione sempre più stretta fra i popoli europei», profetizzata sin dal preambolo del Trattato di Roma del 1957 e già auspicata da Robert Schuman, per il quale «prima che l’Europa sia un’alleanza militare o un unione economica, deve essere un’unità culturale nel senso più elevato del termine. L’Europa deve darsi un’anima».

Il ciclo prosegue lunedì 28 ottobre alle ore 17.30 con una conferenza, a cura di Giulia Casarin, nel corso della quale si approfondiscono gli aspetti legati all’evoluzione dell’Unione Europea.

 

Seguono altri due appuntamenti in novembre e dicembre che illustrano tutti quei volti istituzionali, e non solo, che danno un senso all’Europa unita, perché non siano visti come qualcosa di lontano, burocratizzato e inefficiente. Per far crescere il senso di appartenenza è necessario infatti apprezzare questi volti, farne comprendere le potenzialità e la costruttività. Bisogna considerare l’Europa non come un avversario ma come una grande opportunità, in primis per il lavoro e la realizzazione personale, ma per far questo bisogna innanzitutto capire che cos’è l’Europa.

 

Nell’appuntamento in programma lunedì 11 novembre alle ore 17.30, a cura di Antonio Maiello, si prende in esame la questione Istituzioni e Governance. A partire dalla firma del Trattato di Maastricht nel 1992, l’Unione Europea, che fino ad allora si era configurata come un gigante economico, inizia ad apparire sul panorama internazionale come un attore politico. Nascono così nuove competenze per le istituzioni europee e nuovi processi che sanciscono il superamento dello Stato nazione come spazio politico, portando alla ribalta nuove arene decisionali, formate da Regioni ed Enti locali, che compongono le cosiddette reti di governance. I compiti e le funzioni delle istituzioni comunitarie e il ruolo dello spazio locale nel panorama europeo sono ambito di analisi dell’incontro.

 

La cittadinanza europea è il tema dell’incontro, in programma lunedì 9 dicembre alle ore 17.30, e a cura di Martina Conte, laureata in Diritto, istituzioni e politiche dell’integrazione Europea nell’Università degli Studi di Padova. Con il trattato di Maastricht, firmato nel 1992, tutti i cittadini degli stati membri acquisiscono lo status di cittadini europei. Questa cittadinanza non sostituisce quella nazionale ma si aggiunge a essa, dando luogo a una vera e propria cittadinanza complementare. Nel corso dell’appuntamento vengono definiti i diritti collegati alla cittadinanza, con lo scopo di rendere consapevoli, soprattutto i giovani, delle opportunità che questi diritti aprono loro, mettendo in luce gli effetti pratici e le possibilità di studio e lavoro all’estero di cui possono usufruire. Si illustra inoltre la relazione tra cittadinanza nazionale ed europea così come percepita dall’opinione pubblica che sempre più diffusamente sembra dimostrarsi euroscettica. All’incontro partecipa Alberto D’Alessandro, direttore della sede veneziana del Consiglio d’Europa.

 

La Fondazione, in collaborazione con il Liceo Ginnasio “A. Canova” di Treviso, propone un nuovo appuntamento nell’ambito del ciclo di incontri Pillole d’Europa, organizzato lunedì 19 maggio alle ore 17.

 

La conferenza in programma, a cura di Antonio Varsori, professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali nell’Università degli Studi di Padova, dove è anche Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche, Giuridiche e Studi Internazionali, affronterà in prospettiva storica le vicende connesse all’integrazione europea, dal Piano Schuman del 1950 per la creazione di una comunità integrata nel settore carbo-siderurgico, sino alla nascita dell’Unione Europea e ai suoi più recenti sviluppi. In questo ambito si individueranno le motivazioni, i caratteri e l’evoluzione della costruzione europea sottolineandone gli aspetti di continuità, ma anche i momenti di cambiamento, in modo da porre questo processo storico in relazione con le altre grandi dinamiche che l’hanno influenzato: dalla guerra fredda alla decolonizzazione, alla fine del conflitto Est-Ovest, ai grandi mutamenti sociali ed economici della società europea all’emergere di nuovi equilibri internazionali.