La triplice alleanza

Foto Poesia Musica
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la Fondazione Benetton Studi Ricerche presenta la serata evento La triplice alleanza, una performance artistica in cui fotografia, poesia e musica si intersecano a creare una forma espressiva inedita.

 

Tre artisti: Renato D’Agostin, uno dei giovani fotografi italiani più apprezzati e conosciuti all’estero, il poeta Luigi Cerantola, docente di letteratura italiana all’Università Imperiale di Tokio, e il compositore Claudio Sichel, premiato da numerosi riconoscimenti internazionali, hanno dato vita a due opere, Etna e Acrobati, in cui i tre elementi pensati insieme, possono vivere anche autonomamente: in volume fotografico, in libro stampato, in disco.

 

«Tante sono le mostre di fotografia, e la poesia sembra ora che tutti siano capaci di farla, come pure la musica. E si vedono anche libri di fotografia accoppiati alla poesia, non si capisce con quale ragione» dice Luigi Cerantola. «Qui invece tre autori si sono cimentati in due opere dove tre arti – fotografia, poesia, musica – sono integrate a creare una forma espressiva inedita del tutto e tale da destare stupore, perché in realtà i tre interventi, pensati ed elaborati insieme, possono vivere anche autonomamente: in volume fotografico, in libro stampato, in disco; ma si realizzano compiutamente soltanto in un’esecuzione, parte predisposta e parte dal vivo, in cui si fondono a esaltare prima il magmatico informe del vulcano di Sicilia, poi la leggerezza impalpabile degli acrobati di Shangai. Ed è proprio nell’esecuzione che si evidenzia il calcolo esatto che regge la triplice alleanza delle due opere, nel tentativo di superare la barriera tra le arti e nella volontà di garantire allo spettatore qualcosa di pensato nel minimo dettaglio, previsto perfino nell’aleatorietà dell’esecuzione affidata al coro MensanaX, esperto nella declamazione di testi polifonici.

 

Già l’opera lirica sommava in sé almeno tre procedimenti: parola poetica, musica, scena; ma l’operazione presente, se non ambisce a tanto, contiene almeno una proposta coraggiosa: quella d’ancorare l’espressione al calcolo, cavandola al conclamato soggettivismo di cui troppo è vittima l’attuale situazione delle arti, perché solo nel calibrato gioco delle parti avviene qui l’opera, nella pretesa, temeraria ma non indegna, che ne sorga la sperata armonia».

 

Etna rappresenta lo sguardo di Renato D’Agostin sul vulcano siciliano narrandoci un posto alieno, lunare, in cui ombre e figure si muovono lungo linee di tragitti tracciati dal sapore ineluttabile, tra fumi e nebbie d’atmosfera dantesca: figure abitanti un mondo magico e ancestrale come è il vulcano, dai mille rimandi simbolici. Si percepisce la potenza che ribolle sotto quella quiete innaturale.

 

Acrobati è il risultato visivo di un’ora allo spettacolo acrobatico di Shanghai scattato da D’Agostin in una pellicola fotografica nel 2012. Forse uno spettacolo di difficile successo nel mondo occidentale in quanto privo degli effetti speciali, musiche e luci di cui abbiamo bisogno per essere impressionati oggi, lasciando invece tutta l’attenzione all’essenza degli acrobati e alle loro evoluzioni, brillando dall’ombra con i loro costumi scintillanti. La semplicità dell’esecuzione lascia spazio solamente alla sua essenza e invita lo spettatore ad ammirare la straordinaria abilità degli acrobati, isolandoli dal rumore visivo al quale siamo abituati in simili situazioni. Gli Acrobati di D’Agostin fluttuano attraverso il tempo e lo spazio in una silenziosa danza di luce.

 

Entrambi i progetti fotografici saranno raccontati attraverso proiezioni di video di immagini e attraverso le suggestioni dei testi poetici Luigi Cerantola – che ne hanno saputo cogliere ed esaltare l’essenza – affidati alle voci del Coro Mensana X su musiche originali di Claudio Sichel.