Il pittore prigioniero

presentazione pubblica
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La Fondazione propone la presentazione pubblica di Il pittore prigioniero (Marsilio, 2014), ultimo volume di Giandomenico Romanelli, già direttore dei Musei civici di Venezia e docente dell’Università

Ca’ Foscari e dello Iuav.

Un incontro a cura dello storico dell’arte Lionello Puppi, Università Ca’ Foscari di Venezia, che presenterà il libro insieme a Massimo Firpo, professore di Storia Moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Sarà presente l’autore.

Un grande e misterioso graffito emerge durante i restauri in una delle celle più nascoste dei Pozzi di Palazzo Ducale. Rappresenta una “sacraconversazione” secondo i moduli della pittura veneziana tra Quattro e Cinquecento. Chi ne è l’autore? Come ha potuto realizzare un capolavoro di quelle dimensioni e di quella qualità nel buio di una reclusione durissima e in condizioni di vita impensabili? Lentamente si dipana la storia vera di un inedito intreccio artistico e storico. Ne è protagonista un piccolo pittore di Conegliano, catturato e imprigionato per eresia nel 1549.

Nuovamente catturato vent’anni dopo e condannato a morte, sarà bruciato nella piazza di Conegliano all’inizio del 1568.

Sullo sfondo lo scontro insanabile tra Giovanni Della Casa, il famoso autore del Galateo, nunzio papale a Venezia e Pier Paolo Vergerio, vescovo di Capodistria, che abbraccerà la riforma luterana e sarà costretto a trovare rifugio in Svizzera.

Tra artisti e letterati, grandi dame e monsignori; tra fughe precipitose e libri proibiti, dispute teologiche e controversie sulla lingua, le disperate rime di Gaspara Stampa e i roghi dell’Inquisizione, si consuma tra Venezia e le colline di Conegliano uno dei periodi più tormentati e vivaci della cultura rinascimentale, prima del grande gelo della Controriforma.