Il mestiere di sindaco. Microcosmi del gusto e del consenso

esposizione e incontro pubblico
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Fondazione Benetton Studi Ricerche propone un breve viaggio intorno a cinque figure diverse, uomini e donne, e ai loro piccoli mondi quotidiani, pubblici e privati, nella provincia veneta.

Persone, paesi, borghi, campanili della loro storia personale. Case e libri, viaggi e cose del loro gusto. Per capire l’orgoglio e la fatica del loro mestiere, per riflettere sulle ragioni del loro successo. Nel microcosmo non valgono le regole della politica. Si gioca una partita diversa. In questi microcosmi, tra una briscola in osteria e la spesa al supermercato, tutto viene calato in un territorio familiare e riconoscibile, senza allontanarsi troppo dal proprio giardino. Si parla del sindaco, uomo prima che politico, che è “il vicino di casa”, e che, almeno una volta a settimana, ha il dovere di aprire le porte del suo ufficio, di dare risposte e offrire soluzioni, di fermarsi per strada ad ascoltare i problemi dei suoi cittadini.

Il mestiere di sindaco racconta, attraverso video-interviste e documenti fotografici, la cronaca di cinque realtà comunali del Trevigiano. Dalla piccola Cison di Valmarino, 2700 anime, a Mogliano Veneto, quasi 30mila, si passa per Cappella Maggiore, Valdobbiadene e Silea.

Paesi guidati da donne – Mariarosa Barazza, Cristina Pin – e uomini – Giovanni Azzolini, Silvano Piazza, Bernardino Zambon – con idee e stili di vita diversi tra loro, dal sindaco-sociale alla sindaca-guerriera.

 

Nel corso di un incontro pubblico, il progetto sarà presentato da Marco Tamaro, Fondazione Benetton Studi Ricerche, e sarà discusso da Domenico Luciani, Fondazione Benetton Studi Ricerche, e Gian Antonio Stella, inviato ed editorialista del «Corriere della Sera».

Saranno presenti le autrici: Francesca Boccaletto, testi e interviste, Nicoletta Boraso, foto, Lea Dicursi, riprese e montaggio, e i cinque sindaci dei comuni coinvolti.

All’incontro, al quale sono stati invitati tutti i novantacinque sindaci del Trevigiano, seguirà l’inaugurazione della mostra che raccoglie fotografie dei territori, dei luoghi di vita e di lavoro, accanto a oggetti personali dei protagonisti, e che consentirà di entrare in contatto non solo con la sfera pubblica, ma anche con quella privata dei cinque primi cittadini.