Dialoghi attorno a Ca’ Scarpa

proiezione del docufilm "Il padiglione sull’acqua"
, ore -
Treviso, spazi Bomben

La Fondazione Benetton Studi Ricerche propone, con il patrocinio della Fondazione Architettura Treviso (FATV) e dell’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Treviso, la proiezione del docufilm su Carlo Scarpa, Il padiglione sull’acqua, di Stefano Croci e Silvia Siberini (Italia/Olanda/UK 2023, 78’, prodotto da Caucaso, Freetowork e Pop Homage).

L’appuntamento, organizzato nell’ambito del ciclo di incontri Dialoghi attorno a Ca’ Scarpa, è a ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili.

 

Interverranno Luigi Latini, direttore della Fondazione Benetton; Matteo Iannello, docente di Storia dell’Architettura, Università di Udine; J.K. Mauro Pierconti (in collegamento), curatore di Ca’ Scarpa e del ciclo di incontri Dialoghi attorno a Ca’ Scarpa; Stefano Croci e Silvia Siberini, registi. Interverrà inoltre Alessandro Armani, Property Manager di Memoriale Brion per il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, per accennare al lavoro e ai risultati del FAI dopo il primo anno di gestione del Bene e per illustrare la collaborazione messa in atto per l’evento tra la Fondazione Benetton e il Memoriale. Verrà infatti consegnato agli spettatori della proiezione delle ore 18 un coupon valido per una visita guidata a prezzo ridotto al FAI-Memoriale Brion.

 

Visto l’alto numero di richieste, è stata programmata, alle ore 20.45, una seconda proiezione straordinaria del film-documentario. Ingresso libero, fino a esaurimento dei posti disponibili.

 

Il docufilm Il Padiglione sull’Acqua è un viaggio, estetico e poetico, nell’immaginario dell’architetto veneziano Carlo Scarpa e nella sua passione per la cultura giapponese.

Il Giappone rappresentò per lui un riferimento e uno stimolo continuo, ma fu anche il luogo dove morì, nel 1978, all’apice della sua carriera.

Attraverso le parole del filosofo giapponese Ryosuke Ōhashi, la narrazione si sviluppa lungo il filo della domanda su quale sia il senso della bellezza. E la riflessione attorno a essa apre ai molteplici legami tra le opere scarpiane, in particolare la Tomba Brion, e l’estetica tradizionale giapponese.

Se la casa del figlio Tobia rappresenta il punto di partenza del viaggio illustrato dal filmato, Venezia, – nella veste di porta verso l’Oriente e sua città di nascita –, è uno dei luoghi privilegiati in cui visitare le sue opere e rievocare così episodi emblematici della sua vita di architetto e di artista. Essi sono restituiti attraverso le parole del figlio Tobia, del pittore Giovanni Soccol, dei fabbri Pietro e Paolo Zanon, dell’architetto Guido Pietropoli, del fotografo Guido Guidi e del curatore di Ca’ Scarpa, J.K. Mauro Pierconti.

Un sentimento di consapevolezza colora tutta la narrazione; la consapevolezza, che è quel sentimento misto anche a riconoscenza, per quell’evento raro che è la nascita di un artista, capace di lasciare dietro di sé così tante opere significative e belle.