Agenda aprile 2021

Il paesaggio viti-culturale dell’Antropocene

L’immagine che illustra l’Agenda, con la cruda desolazione dell’abbandono, ci porta a precipizio dentro lo stato delle cose. Quei manufatti in cemento risalgono al primo dopoguerra e sono stati realizzati da anonimi artigiani in loco nei dintorni di Valdobbiadene. Vale a dire che cento anni fa, o giù di lì, c’erano uomini che camminavano le colline a costruire quelle vasche con i poveri materiali del tempo. A chi volesse elevarsi o abbassarsi rispetto al chiacchiericcio trionfante di questi anni sbalorditi – attorno a quel vino –, quei manufatti, assieme all’ammirazione per tanta anonima abilità, richiamano la questione centrale della “cura”. Dei luoghi, delle cose e degli uomini.
Il distretto del Prosecco Superiore può diventare un caso di scuola dove potrebbero concorrere la sapienza dei contadini, l’inquietudine dei ilosoi e la saggezza degli amministratori a intraprendere una via nuova. Assieme ai cittadini, investiti dall’Unesco del compito di accudire la terra, come quegli antichi artigiani.

 

Testo a cura di Miro Graziotin, narrabondo, Valdobbiadene (Treviso).

Fotografia di Corrado Piccoli, Cartizze, gennaio 2018.