Un bel pezzo del mondo: capire il gioco nella storia e nell’attualità

incontro pubblico
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Incontro pubblico in occasione dell’uscita del nuovo numero di «Ludica». Nell’auditorium di palazzo Bomben, ne discuteranno Gherardo Ortalli (direttore di «Ludica») e Alessandra Rizzi (collaboratore scientifico di «Ludica») con Giuseppina Vincitorio (preside del Liceo Scientifico Da Vinci di Treviso) e Andrea Passerini (giornalista, «La Tribuna di Treviso») e con quanti vorranno intervenire.
 

«Che Treviso sia da tempo uno dei grandi centri dello sport italiano in un bel numero di discipline è cosa ben nota; non meno significativo anche se certamente meno noto – ma è naturale che sia così – è il fatto che nel giro di un ventennio Treviso sia silenziosamente divenuta anche uno dei maggiori centri al mondo per lo studio del gioco, della festa, del tempo libero e dello sport, e questo si deve all’attività svolta dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche. Potrà sembrare strano associare l’attività dell’atleta e lo sforzo dello studioso, o il campo sportivo e la sala di studio, o l’esercizio fisico e la inevitabile pedanteria della ricerca.
 

Ma proprio la sorpresa che questi collegamenti possono suscitare testimonia quanto siano originali e piuttosto fuori dall’ordinario le esperienze cresciute nella realtà trevigiana.
Aver lavorato su quei legami non è frutto del caso ma è l’esito di progetti culturali e operativi precisi. Si voleva ricordare che lo sport, ma più in generale il gioco (cioè “il sistema ludico” nel suo complesso), è un passatempo ma anche un elemento di fondo del vivere sociale. Si voleva anche insistere su come questa componente fondamentale della quotidianità – il gioco – si colloca nel tempo e, per apprezzarla nella sua ricchezza senza ridurla a semplice pratica quasi meccanica, occorre conoscerla come espressione della civiltà che la produce e in cui si sviluppa.
 

E non bisogna sottovalutare la serietà del gioco: la ricreazione è il necessario complemento all’impegno.
Come dicevano gli antichi, l’arco non può restare sempre teso: operare e ragionare richiedono la pausa per essere davvero efficaci. Su questi presupposti la Fondazione Benetton ha individuato nella storia del gioco uno dei settori d’interesse, assegnando ogni anno borse di studio per tesi di laurea e dottorato (intitolate a Gaetano Cozzi, che ne è stato l’animatore fino al 2000), organizzando incontri internazionali e promuovendo ricerche. Dal 1995 pubblica anche la rivista «Ludica», in cui il gioco in tutte le sue manifestazioni è oggetto di studi originali da parte di studiosi dei più diversi paesi.
 

Dall’innocente passatempo allo sport, dalla partita di scacchi al gioco d’azzardo, dalla pratica agonistica al torneo o ai giochi di simulazione o alle lotterie e ad altro ancora ci si è rivolti con una ricerca i cui frutti vogliono essere presentati insieme al nuovo numero di «Ludica», che uscirà nel mese di novembre, con una sezione monografica su Giocatori d’azzardo, imprenditori e burocrati di Stato. L’industria del gioco d’azzardo in prospettiva storica».

Gherardo Ortalli