Orlando che ismarrito avea il cervello

concerti per El Greco
, ore

La stagione di musica antica promossa dalla Fondazione Benetton e da almamusica433 propone nel mese di marzo, in occasione della Giornata Europea della Musica Antica, un concerto dedicato alla letteratura eroica e cavalleresca che avrà come interprete l’Anonima Frottolisti.

Tra le realtà italiane emergenti che più sta attirando l’attenzione nel mondo della musica antica, il gruppo torna a Treviso per il secondo anno consecutivo per presentare Orlando che ismarrito avea il cervello.

Nell’anno in cui si celebrano il cinquecentenario della prima pubblicazione dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto e i quattrocento anni dalla morte di Miguel de Cervantes, il concerto proposto da Anonima Frottolisti accompagnerà il pubblico in un viaggio tra guerre e cavalieri, giganti e demoni, cibi fantastici e voli immaginari in terre mai esistite. Partendo dal primo Morgante (1478), concepito dal genio indiscusso della letteratura burlesca del volgare italiano, il fiorentino Luigi Pulci, e passando attraverso le storie di Orlando che perse la testa, ecco un vero e proprio gioco musicale in equilibrio tra il pensiero filosofico umanistico-rinascimentale e la concezione popolare dell’arte.

 

Ad anticipare il concerto, alle ore 18, il gruppo terrà un incontro pubblico introduttivo all’ascolto sul rapporto tra musica e letteratura. La musica dell’Umanesimo e la letteratura ad essa contemporanea raccontano una fase fondamentale della storia e della cultura tra la fine del Medioevo e l’inizio del Rinascimento, testimoniata dalla grande produzione di documenti conservati in biblioteche, archivi, musei in tutto il mondo. La conferenza accompagnerà tra gli stili compositivi dell’Umanesimo, dedicherà uno spazio allo studio degli strumenti musicali e alla loro storia nel XV secolo, per poi approfondire Il Morgante di Pulci, l’autore e il suo rapporto con la cultura dell’epoca, la filosofia e la musica, dalla tradizione popolare alla cultura quattrocentesca nei racconti “epici” in ottava rima.