Nella selva

Presentazione del n. 3 della rivista «Vesper»
, ore
online sulla piattaforma Zoom

L’immaginario “selva” rimanda a una presunta condizione originaria dominata da violenza e assenza di ordine: precedente o estranea alla civitas e al suo governo. La configurazione del rapporto tra selva e città dipende dalla filosofia della storia, orientata alla decadenza da una condizione primordiale naturale (Eden) o alla progressiva emancipazione dalla minorità verso la natura. Il giudizio sulla natura dipende da quello sulla vita urbana-civile: la selva è rifugio e ritorno alla natura rispetto a uno spazio civile cui si vuole sfuggire; oppure è il luogo in cui l’uomo rischia di perdere la sua “civiltà” e tornare allo stato selvaggio. La selva è perciò anche soglia, limite, elemento discreto che segna uso e concezione del territorio. Ma anche spazio di relazione sacra e misterica dove il potere civico/civile non ha luogo. 

Lo spazio silvestre è quindi spazio di relazioni non normate, non in-formate in termini culturali e perciò an-archiche, senza legge (umana). Di qui, una aspettativa/percezione in termini di spazio pericoloso, liminare, sede di incontri terrifici, incubi, tregende, fantasmi, porta dell’aldilà. Riserva signorile per la caccia o giungla metropolitana per prostitute e spacciatori, la selva è spazio non ordinario, abitato da attori che si vogliono “a parte” e vi si rifugiano.

La selva è un sistema ambiguo, provoca timori e attrazioni, non è dominabile. È un magma di “zone” nelle quali è facile perdersi ma è anche un “ambiente” attraversabile disegnando linee di incursione.

Per abitare la selva serve aumentare la capacità di riconoscimento, definire le modalità di convivenza, in pratica serve sancire una “nuova alleanza”.

[dall’editoriale della rivista]

 

«Vesper» è una rivista scientifica semestrale, multidisciplinare e bilingue, si occupa delle relazioni tra forme e processi del progetto e del pensiero. La rivista intende leggere l’atto progettuale seguendo e rendendo evidente il moto della trasformazione. Questo numero è dedicato a Enrico Fontanari.

 

Intervengono: Luigi Latini, Università Iuav di Venezia, comitato scientifico della Fondazione Benetton; Sara Marini, Università Iuav di Venezia, direttrice della rivista; Joan Noguè, Università di Girona, comitato scientifico della Fondazione Benetton; Alessandro Rocca, Politecnico di Milano.