El abrazo de la serpiente

regia di Ciro Guerra (Colombia/Venezuela/Argentina, 2015, durata 125')
, ore
ingresso unico 5 euro

Poche volte l’Amazzonia, nella sua miscela di acqua e terra, fiume e foresta, è apparsa così sublime e minacciosa, come in questo film del colombiano Ciro Guerra (alla sua terza regia), che ne ha fatto la protagonista assoluta, assieme allo sciamano Karamakate, che della natura sembra una emanazione, un portavoce. Sul fiume scivola silenziosa la piroga che trasporta, all’inizio del Novecento, il giovane sciamano e un etnologo, e di nuovo, decenni dopo, lo sciamano e un ricercatore botanico. Ma le ricerche degli europei – il tedesco Theodor Köch-Grünberg e lo statunitense Richard Evans – non arrivano a occupare il centro della storia, anche se questa si basa sui loro autentici giornali di viaggio: sarà l’anziano Karamakate, unico sopravvissuto della sua gente, a recuperare la memoria e la sapienza nel contatto con gli elementi naturali, ma anche con i resti della colonizzazione.