Rocca di Spoleto

laboratorio

aprile 1998-2000

Rocca di Spoleto – Perugia

proposte per la salvaguardia e la valorizzazione della Rocca di Spoleto e dei suoi dintorni

Abbiamo cercato di assumere la particolare densità del patrimonio di memoria e di natura costituito dalla Rocca, dal colle Sant’Elia e dagli spazi aperti contestuali come energia per affrontare la difficoltà del triplice obiettivo:

 

a. attrarre la grande macchina monumentale e le sue nuove funzioni nel sistema gravitazionale della vita della città, definendo la modalità delle relazioni e la puntuale topografia dei percorsi;
b. rendere contemporaneamente ancor più chiara (fin dalla scala territoriale) la sua irriducibile alterità mettendone in valore “lo statuto di estraneità e di separatezza”;
c. dare forma e conterminazione a un ampio parco urbano contestuale, fissandone le porte e delineando la fisionomia dei diversi spazi aperti che lo compongono.

 

Il laboratorio ha risposto ai tre quesiti posti dal comitato paritetico di gestione suggerendo:

 

a. un nuovo sistema di relazioni tra la città e la Rocca, che comprende un accesso principale agevolato da un sistema di risalita meccanica in grado di soddisfare tutte le esigenze legate alle nuove destinazioni d’uso del manufatto-rocca, strettamente legato al modello della mobilità nel centro storico e integrato da un sistema secondario che comprende tutte le entrate/uscite pedonali possibili, a partire dai principali tracciati storici;
b. una radicale pulizia del basamento di roccia su cui poggia il monumento, e che del monumento è parte integrante, e un ridisegno dei vari spazi aperti interni alla Rocca;
c. interventi di salvaguardia e valorizzazione specifici per una serie di ambiti contigui che, dal ponte Sanguinario a nord del centro fino alla campagna lungo il Tessino a sud della città, lungo la cinta muraria storica, definiscono la conterminazione ideale del parco della Rocca.

 

I risultati di questo lavoro sono stati ordinati e sintetizzati nel dossier Proposte per la salvaguardia e la valorizzazione della Rocca di Spoleto e dei suoi dintorni, curato da Simonetta Zanon con la collaborazione dei partecipanti al laboratorio.

Spolette: vue prise au dessou de la route de Rome, 1850 circa, da un disegno di Chapuy, incisione di Tirpenne (Guglielmo Da Angelis D’Ossat e Bruno Toscano, Spoleto. Argomenti di storia urbana, Banca Popolare di Spoleto-Amilcare Pizzi, Milano 1985, p. 78).