Paesaggi che cambiano, 2019-2020

ottava rassegna cinematografica dedicata ad Andrea Zanzotto

 

Cinema dell’Antropocene 

secondo ciclo di proiezioni, febbraio–aprile

a cura di Luciano Morbiato

 

 

 

Aggiornamenti

Dopo una sola serata, abbiamo dovuto interrompere il secondo ciclo di proiezioni della rassegna.

Il racconto che si era immaginato con il professor Luciano Morbiato, dopo l’apertura del 12 febbraio con Le mani sulla città, il capolavoro di Francesco Rosi che avevamo voluto proporre come una sorta di antefatto, prevedeva quattro storie concentrate sulla vita e sui sogni delle persone al tempo dell’Antropocene, partendo dalla consapevolezza diffusa della necessità di un cambio di paradigma.

L’incertezza dei tempi e dei modi con i quali sarà possibile riprendere le attività, ci suggerisce di non tentare affannose riprogrammazioni di questi quattro film. Preferiamo riprendere il filo del nostro ragionamento cinematografico sull’attuale crisi climatica e emergenza ambientale nella prossima edizione di Paesaggi che cambiano, già in calendario con questo stesso titolo e tema (Cinema dell’Antropocene 2), con i due consueti cicli di proiezioni di ottobre-dicembre 2020 e febbraio-aprile 2021, che sicuramente comprenderanno anche i quattro titoli ai quali abbiamo dovuto (solo momentaneamente) rinunciare. (SZ)

 

 

In principio, nell’età del positivismo, ci furono i romanzi avveniristici di Jules Verne, poi vennero i romanzi utopici e distopici, da William Morris a Orwell (1984), e infine la fantascienza, passata direttamente dalle pagine dei romanzi allo schermo, grazie ai trucchi, gli “effetti speciali”, che a partire da Georges Méliès caratterizzano il cinema. La fantascienza riguarda un futuro in cui prevalgono gli aspetti negativi, in cui i sogni dell’umanità su conquiste, sviluppo, progresso si rivelano più spesso degli incubi; soprattutto, il pericolo viene dall’esterno, dallo spazio, da creature che non conosciamo e che immaginiamo aliene e malvage (salvo il tenero ET). Poi, dalle storie siamo tornati, nel 1989, alla Storia e al presente, risvegliandoci nel bel mezzo della “sesta estinzione”. 

Il cinema sembra essersi accorto tardi di questo cambiamento di prospettiva – solo nei film documentari di allerta e di denuncia siamo arrivati al nuovo ritratto di gruppo dell’umanità sullo sfondo di un pianeta disastrato, e all’Antropocene – e ora deve recuperare, passando dai baccelli criptocomunisti dell’Invasione degli ultracorpi (1956) ai replicanti di Blade Runner (1982). 

La rassegna “Paesaggi che cambiano” 2019-2020 offre il suo contributo proponendo, in questo secondo ciclo di proiezioni, anche lo sguardo del cinema “narrativo” sull’attuale crisi climatica. Dopo una sorta di prologo, Le mani sulla città (1963), il programma si concentra sulla vita e sui sogni delle persone (poiché di questa miscela è fatto un film) al tempo dell’Antropocene, partendo dalla consapevolezza diffusa della necessità di un cambio di paradigma. I quattro titoli del terzo millennio rappresentano un campione in cui la fantascienza conserva memoria della lotta di classe (Snowpiercer, 2013), la terra dell’abbondanza è soggetta alla speculazione (Promised Land, 2012) e i suoi abitanti rifiutano la comunità (Senza lasciare traccia, 2018): solo dai giovani potrà iniziare la ricerca di nuovi orizzonti (La quinta stagione, 2012). (L.M.) 

 

mercoledì 12 febbraio 

Le mani sulla città 

regia di Francesco Rosi (Italia, 1963, 105’) 

 

mercoledì 26 febbraio

evento sospeso

Promised Land 

regia di Gus Van Sant (USA, 2012, 105’) 

 

mercoledì 11 marzo 

evento sospeso

Snowpiercer 

regia di Bong Joon-ho (KOR, USA, FRA, CZE, 2013, 125’) 

 

mercoledì 25 marzo 

evento sospeso

regia di Debra Granik (USA, 2018, 109’) 

 

mercoledì 8 aprile 

evento sospeso

La quinta stagione 

regia di P. Brosens e J. Woodworth (BEL, NLD, FRA, 2012, 93’)