La storia come esperienza umana

Gaetano Cozzi: sei conversazioni, una lezione inedita, la bibliografia

a cura di Marco Folin e Andrea Zannini
Fondazione Benetton Studi Ricerche-Canova
Treviso 2006
XII-172 pagine
17 fotografie
prezzo di copertina 15 euro
ISBN 88-8409-171-3

 

Nei testi raccolti in questo volume il lettore può seguire l’itinerario soggettivo che Gaetano Cozzi percorre per gettare luce nella sua memoria lunga di storico, vagando liberamente nel tempo e nello spazio ampio di interessi scientifici e umani assai diversi tra loro. L’avventura della metamorfosi di idee e di esperienze che lo porta dagli studi di legge agli studi di storia ne esce così arricchita, anche di annotazioni inedite. Questi materiali contribuiscono a far conoscere attraverso quali pazienti indagini, quali scarti improvvisi, quali dubbi e interrogativi questa metamorfosi si svolga. Il grande storico veneto parla pur sempre in prima persona, e le sue parole raccontano la sua vicenda personale, attraversando incontri, discussioni, aneddoti importanti per il confronto di idee che rappresentano.
Le testimonianze raccolte illuminano dall’interno, seppur per frammenti, l’insieme di idee che a sua volta muove e guida la ricerca storica di Cozzi, strutturata intorno a una complessa dialettica di conflitti, di contraddizioni, tra tante diverse polarità che potrebbero apparire irriducibili. La sua preferenza va alle persone o alle istituzioni che non cercano di nascondere, o negare, o devitalizzare questi conflitti con opachi compromessi a metà strada, ma al contrario li fanno stare in tensione e determinano, con nuove sintesi (e invenzioni istituzionali) modificazioni dei comportamenti delle persone, delle società e degli stati, aggiornamenti delle regole che governano i loro rapporti. Sono polarità della storia e della vita, tanto da essere leggibili nei documenti d’archivio e contemporaneamente (in Cozzi, inestricabilmente) rileggibili nell’esperienza vissuta in prima persona. Polarità tra chi esercita la giustizia e chi la subisce, tra chi fa le leggi e chi le deve attuare, tra Stato e Chiesa, tra etica pubblica e interessi personali, tra religiosità e laicità, tra liberalismo e socialismo, tra radicalismo libertario e grandezza dello Stato, tra potere dominante e società dominata, tra venezianità e italianità, tra signore e popolo, tra città e campagna. La sua stessa vita di “pendolare” tra Venezia e Zero Branco costituisce una sorta di suggello della sua magistrale attitudine dialettica, del gusto e dell’intelligenza critica con cui ha indagato nelle contraddizioni e ha cercato in esse il sale della terra.

 

Indice del volume

Presentazione, di Domenico Luciani, VII

Gaetano Cozzi, Lo storico tra diritto e giustizia. Esperienze di ricerca, 1

Conversazioni, a cura di Marco Folin, 13

Zero Branco, 5 gennaio 1997, 21

Venezia, 26 gennaio 1997, 29

Venezia, 3 marzo 1997, 43

Venezia, 29 giugno 1997, 65

Zero Branco, 22 luglio 1997, 75

Zero Branco, 3 agosto 1997, 91

Immagini, a cura di Francesco ed Elisabetta Cozzi, 113

Bibliografia di Gaetano Cozzi, a cura di Andrea Zannini, 129

Indice dei nomi e dei luoghi, 159

 

Marco Folin (Venezia, 1969) insegna Storia della città e del territorio all’Università di Genova. Si è occupato prevalentemente di storia urbana nel Rinascimento, con particolare attenzione al caso ferrarese, su cui ha pubblicato vari saggi e un libro (Rinascimento estense. Politica, cultura, istituzioni di un antico Stato italiano, Laterza, Roma-Bari 2001). Recentemente, ha curato il volume Sistole/Diastole. Episodi di trasformazione urbana nell’Italia delle città, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia 2006. Si è inoltre interessato di storia italiana del Novecento, pubblicando una raccolta di testimonianze su un eccidio nazista (Popolo se m’ascolti… per le vittime dell’eccidio del Padule di Fucecchio, 23 agosto 1944, Diabasis, Reggio Emilia 2005) e realizzando due documentari: Eccehomini. Ricordi di una strage (con Lorenzo Garzella e Filippo Macelloni, 1999) e Lelio Basso e i ribelli dell’Amiata (con Vincenzo De Cecco, 2003).

Andrea Zannini (Mestre, 1961) insegna Storia moderna all’Università di Udine. Si è interessato di storia economica e sociale della Repubblica veneta pubblicando alcune monografie (tra cui Burocrazia e burocrati a Venezia in età moderna: i cittadini originari (sec. XVI-XVIII), Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, Venezia 1993) e collaborando a vari volumi della Storia di Venezia edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana. Si è inoltre occupato di demografia alpina e di storia dell’emigrazione, partecipando al progetto della Fondazione Benetton Studi Ricerche “Tra le Prealpi venete e il Brasile meridionale” (supervisore Gaetano Cozzi, coordinatore Daniela Perco) e pubblicando, assieme a Daniele Gazzi, Contadini, emigranti, “colonos”. Tra le Prealpi venete e il Brasile meridionale, storia e demografia, 1780-1910, Fondazione Benetton Studi Ricerche-Canova, Treviso 2003. I suoi ultimi lavori riguardano la storia dell’alpinismo (Tonache e piccozze, CDA, Torino 2004) e la didattica della storia (assieme a Walter Panciera: Didattica della storia, Le Monnier, Milano 2006).