Agenda ottobre 2017

La Fondazione compie trent’anni

Come abbiamo anticipato a gennaio, l’autunno è dedicato alla celebrazione del trentennale della Fondazione. Il lavoro fatto a partire dal 1987 ci ha portato fino a oggi con un importante bagaglio di esperienze, consapevoli dei buoni risultati ottenuti ma altrettanto attenti a non fermarci su quanto già costruito. È uno scorcio di terzo millennio, quello nel quale siamo immersi, che non ammette soluzioni definitive, ma richiede la capacità di interpretare i continui cambiamenti che interessano la comunità globale, cercando di proporre soluzioni adatte e adattabili.
Gli esempi non mancano: dalle conseguenze dei cambiamenti del clima in atto, alle modificazioni delle città indotte dalle misure di difesa dagli attacchi del terrorismo. Ancora stentiamo a controllare i processi che hanno portato allo svuotamento delle piazze reali a favore di quelle virtuali e già ci ritroviamo a pensare quelle stesse piazze in termini di luoghi sbarrati: un processo di omologazione di una nuova estetica del terrore, che ci fa via via accettare di vivere in condizioni di semireclusione collettiva, sorvegliati da mille videocamere (chissà Orwell cosa direbbe…) e bloccati nei nostri movimenti.
Il trentennale, dunque. Partiamo con un momento di festa per noi della Fondazione e per la città di Treviso. Il restauro della chiesa di San Teonisto, regalo di Luciano Benetton alla Fondazione e alla collettività, sta giungendo al termine. Le opere principali, pensate dall’architetto Tobia Scarpa, sono ormai concluse, e ci restituiscono un’architettura rinnovata in modo geniale, che custodisce i segni del suo passato di luogo consacrato, poi massacrato dai bombardamenti del 1944 e spogliato dei suoi arredi, e infine dimenticato. Un luogo che troverà la sua collocazione tra gli spazi della cultura, con un calendario di eventi adatto alla sua nuova identità, non dimentica del passato di luogo di culto e della vicinanza con il Seminario Vescovile, e che ritroverà anche le opere d’arte che lo decoravano, grazie a una felice quanto veloce intesa con il Comune di Treviso. Sarà bello condividere la soddisfazione per quest’altra scommessa vinta dal nostro Presidente grazie all’impegno – non solo finanziario – di tante persone, impresa possibile solo se si può contare su un grande gruppo solido e ben organizzato.
A ottobre la nostra festa continua con un momento pensato per fare il punto sui nostri studi e ricerche sul paesaggio. In altra parte di questa Agenda, Luigi Latini, presidente del nostro Comitato scientifico, che con noi ha accettato di continuare l’attività inventata da Domenico Luciani, nel descrivere il programma dell’incontro in calendario il giorno ventuno, scrive: «La Fondazione, nel momento in cui guarda al bilancio di un’esperienza trentennale, riconosce proprio nel dialogo e nel confronto tra conoscenze diverse un passaggio faticoso, ma ancora imprescindibile per ogni forma di accostamento al paesaggio: nella ricerca, nel lavoro sul campo, nello studio e nella cura dei luoghi».
A novembre un convegno, organizzato con due importanti centri di ricerca europei, e una mostra, saranno dedicati alla storia del gioco, con un approfondimento nell’attualità su ludopatia e gioco d’azzardo. A dicembre protagonista sarà il campo dei beni culturali, alla ricerca di buone pratiche da promuovere e far adottare, in collaborazione con importanti istituzioni nazionali.

 

Marco Tamaro

direttore