Agenda marzo 2018

La formazione nel campo del paesaggio

Questi primi mesi del 2018 si presentano nel lavoro della Fondazione, su più fronti, all’insegna di una particolare attenzione al tema della formazione nel campo del paesaggio. Un tema apparentemente ovvio, da sempre percorso, ma che ha bisogno di approfondimenti e, soprattutto, sguardi mirati e aggiornati rispetto a un ambito, quello del paesaggio, mutevole e in bilico tra percezioni diverse, specialmente tra quelle maturate nel mondo accademico e quelle emerse nella società civile che segnala la necessità di intercettare indirizzi culturali e strumentazioni progettuali nuove. Gli scambi con l’università, su basi comuni, sono parte del lavoro della Fondazione. Ne è testimonianza la nostra adesione dal 2016 come membro effettivo a Uniscape, la rete delle Università europee impegnate a favorire e sostenere la cooperazione interdisciplinare per quanto riguarda le attività di ricerca scientifica e le attività didattiche, con riferimento ai principi e agli obiettivi espressi dalla Convenzione Europea del Paesaggio.

In occasione dell’incontro che ha celebrato il suo decennale, lo scorso gennaio a Firenze, al quale la Fondazione ha partecipato, Uniscape ha ricordato l’obiettivo primario di lavorare nel campo della “formazione”. Può sembrare scontato, ma vale la pena ricordare questa necessità diffusa di riflettere sui programmi formativi, in stretta relazione a un quadro sociale e istituzionale che attende figure con nuove specificità professionali, nella sfera del governo e nell’ambito delle azioni concrete del paesaggio.

In questo senso si muove, ad esempio, il lavoro che, da gennaio, sta svolgendo una delle borse di studio annualmente bandite dalla Fondazione, con la finalità di tracciare un bilancio critico nell’attuale contesto dell’alta formazione sul paesaggio in Europa. L’interesse a lavorare in questa direzione emerge nel mese di marzo con due iniziative: un workshop, che ha come caso studio un luogo della città di Treviso, e la presentazione di un libro nato dall’idea di costruire un manuale per la didattica sul paesaggio, di cui si parlerà nell’ambito del ciclo di appuntamenti La biblioteca incontra.

Il workshop, frutto della collaborazione con il Master in Architettura del Paesaggio e del Giardino dell’Università Iuav di Venezia, tratterà il tema del giardino della Villa Ninni Carisi a Treviso, a stretto contatto con il Sile e il Prato della Fiera, e vedrà la partecipazione di Atelier Le Balto, uno studio di paesaggisti che da sempre lavora affinando strumenti di lavoro originali, spesso indirizzati a dar vita a luoghi dimenticati.

Il libro, dal titolo Manuale di coltivazione pratica e poetica, anch’esso nato da una collaborazione tra università e Fondazione, è pensato come strumento per l’insegnamento, segnalando la necessità di coniugare l’esperienza pratica della coltivazione con la scrittura e il pensiero teorico, guardando al progetto paesaggistico come sintesi e scambio tra queste due dimensioni integrate, frutto di un unico processo interpretativo che si sviluppa coltivando i luoghi.

Questi temi attraversati si trovano in continuità con lo spirito con il quale ci si accosta, già a marzo, con l’apertura della mostra connessa all’edizione 2018 del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, un’edizione che ci conduce a riflettere sul rapporto tra paesaggio e archeologia, in un contesto – l’Irlanda – nel quale questo binomio assume particolare significato, nelle vicende sociali, politiche e letterarie, nella speciale vicinanza umana e culturale tra l’uomo, la storia e il paesaggio coltivato.

 

Luigi Latini

presidente del Comitato scientifico