Se la face ay pale

nuova produzione della messa di Guillaume Du Fay

Fondazione Benetton Studi Ricerche e almamusica433 presentano, nell’ambito del progetto Musica antica in casa Cozzi, una nuova produzione della messa Se la face ay pale di Guillaume Du Fay (1397-1474).

 

La produzione è l’esito di un laboratorio di Canto e musica medievale guidato da Claudia Caffagni, docente alla Civica Scuola di Musica “C. Abbado” di Milano. Iniziato nel gennaio 2016, il laboratorio vede il coinvolgimento di giovani musicisti, provenienti dall’Italia ma anche da Europa, Stati Uniti, Brasile e Corea, con un’apprezzata esperienza in ambito concertistico. Partendo dall’analisi diretta e dallo studio della fonte scelta, il codice Trento 88 (la più antica tra le fonti complete a nostra disposizione che tramandano la messa), il lavoro di ricerca ha affrontato e sviscerato tutte le problematiche che questo tipo di approccio pone in vista di una esecuzione storicamente informata, grazie anche alla collaborazione scientifica della Fondazione Ugo e Olga Levi.

 

Se la face ay pale, che il musicologo britannico David Fallows definisce «the most joyful and the most elegant Dufay’s Mass», fu composta da Guillaume Du Fay, nel periodo 1451-1452, durante la sua permanenza alla corte di Ludovico Duca di Savoia come maestro di cappella e consigliere di corte. Secondo una recente ipotesi (Anne Walters Robertson, The man with the pale face, the shroud, and Du Fay’s Missa Se la face ay pale, «Journal of Musicology», October 2010), che parte da una interpretazione cristologica del testo dell’omonima ballata (Se la face ay pale, la cause est amer) scritta da Du Fay alla corte savoiarda negli anni trenta, l’occasione della composizione della messa sarebbe stata la cessione del Santo sudario di Cristo, la sacra sindone, da parte di Marguerite de Charny al duca Ludovico di Savoia. Il pallore, la “face pale” dell’innamorato, sarebbe un chiaro riferimento al volto pallido e sofferente del Cristo.

 

Sede del progetto didattico in residenza è casa Luisa e Gaetano Cozzi a Zero Branco, Treviso, una casa colonica immersa in un paesaggio campestre, un luogo naturalmente deputato alla produzione per la caratteristica spontanea che ha di proiettare i suoi ospiti in un ambiente “altro”, immerso in quel silenzio che è lo spazio ideale per la creazione musicale.

Il laboratorio ha portato gli allievi a lavorare anche in Austria, nella cittadina di Maria Saal, dove si trova Tonhof – letteralmente “la corte del suono” – una casa altrettanto votata alla musica, già dimora estiva dello scrittore austriaco Thomas Bernhard e oggi quartiere generale del Festival Trigonale.

 

La produzione, che sarà oggetto di un’incisione discografica, debutta nei due paesi che hanno ospitato il laboratorio:

sabato 8 ottobre 2016, Chiesa di Santa Caterina, Treviso, Italia

domenica 9 ottobreChiesa di Santa Maria dei Miracoli, Venezia, Italia

sabato 15 ottobre 2016, Seminarkirche, Tanzenberg (St. Veit an der Glan), Austria