Quattro.zero

stagione concertistica
, ore
chiesa di San Teonisto

Si conclude la stagione di musica da camera della Fondazione Benetton che, con la direzione artistica del maestro Stefano Trevisi, e in partnership con il Quartetto di Venezia (Andrea Vio, violino; Alberto Battiston, violino; Mario Paladin, viola; Angelo Zanin, violoncello), ha proposto un percorso di approfondimento sul repertorio quartettistico.

 

L’ultimo concerto vuole evidenziare come in ogni periodo storico ci sia sempre stato qualcuno “troppo moderno” per l’epoca in cui viveva. Lo stesso Ludwig van Beethoven (1770–1827) visse questa sensazione con la raccolta dei quartetti op. 18 (di cui si propone il quartetto in sib maggiore n. 6), l’invenzione musicale dei quali lasciò stupiti i suoi contemporanei tanto da obbligare il compositore a rivederne e a rielaborarne i contenuti e a pubblicarli solo dopo l’esecuzione e la prima edizione della Prima Sinfonia accolta con grande entusiasmo dal pubblico. 

E anche Luigi Cherubini (1760–1842), troppo spesso giudicato senza appello come “galante”, riserva una storia interessante se parliamo del quartetto n. 2 in do maggiore in programma: in una Francia assediata dallo stile galante, questo autentico capolavoro venne considerato troppo austriaco dai francesi e troppo francese dai tedeschi. Solo l’intervento di Robert Schumann che consacra Cherubini come il «più importante armonista del nostro tempo», solleva questo quartetto dalla nebbia dell’incomprensione che lo aveva avvolto per collocarlo al vertice di quelle che Schumann chiamava «nuove composizioni». 

E se il concerto si apre con la Passacaglia e fuga BWV 582 di Johann Sebastian Bach (1685–1750) nella trascrizione da organo a quartetto di J. Jorgensen, quasi a ricordarci che il grande sassone seppe prendere una forma popolare e, da danza barocca, trasformarla in una nuova forma che avrebbe influenzato i secoli a venire, il programma della serata include anche la prima esecuzione assoluta di Nebbia lagunare, scritta proprio per il Quartetto di Venezia, in occasione del suo 35° anniversario, dal compositore Curt Cacioppo (1951): un segno di come la forma quartetto continui a progredire e che della sua storia non sia stato raccontato che solo un piccolissimo frammento.

Curt Cacioppo sarà presente alla serata.