Il giardino perduto

nell'ambito di "Naturale inclinazione" 2015
, ore

incontro pubblico con Marco Martella.

«Il giardino non è mai perduto. Così, essendo troppo vecchio per credere alle rivoluzioni, non avendo mai avuto gusto per i manifesti politici, io non raccomando che una forma di ribellione: il giardinaggio. Fate giardini! Veri giardini, naturalmente, luoghi indomiti, fuorilegge. […] Tracciate il vostro disegno sulla faccia della Terra, che si presta sempre volentieri ai sogni dell’uomo, piantate un giardino e prendetevene cura. E proteggete anche quelli che restano e resistono, i vecchi luoghi abitati dalle piante che arrivano da lontano e continuano a sognare, nonostante l’insensato baccano che li circonda. Lavorate con i poeti, i maghi, i danzatori e tutti gli altri artigiani dell’invisibile per rimettere al suo posto il mistero del mondo».

[Jorn de Précy, E il giardino creò l’uomo, a cura di Marco Martella, Ponte alle Grazie, Milano 2012, pp. 119-120]

 

Marco Martella è storico dei giardini. Vive e lavora a Parigi dove ha fondato la rivista «Jardins» (éditions du Sandre) sulla filosofia e la poetica del giardino. Ha curato i volumi E il giardino creò l’uomo, di Jorn de Précy (Ponte alle Grazie, 2012) e Giardini in tempo di guerra, di Teodor Cerić (Ponte alle Grazie, 2015).