Maredolce-La Favara

mostra di documenti e immagini
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La mostra dedicata alla XXVI edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, prende avvio dalla presentazione di materiali essenziali che permettono di capire le finalità e l’organizzazione del Premio Carlo Scarpa e da una prima sezione che descrive sia il contesto storico-geografico del luogo designato, sia la sua collocazione nel quadro generale dell’evoluzione urbana della città di Palermo e del suo paesaggio.

Una seconda sezione affronta il tema più specifico del paesaggio nella piana palermitana, mettendo in risalto i tratti costitutivi di quell’area geografica che nella storia prende il nome di Conca d’Oro e matura caratteri ai quali sono strettamente connessi quelli propri del compendio di Maredolce-La Favara. Sono qui trattati i temi dell’acqua – in particolare quello delle sorgenti che danno vita a questi paesaggi –, dell’agricoltura e del giardino nei suoi legami con la cultura araba e normanna.

Il tema del paesaggio contemporaneo e delle sue trasformazioni, visto attraverso le relazioni tra Maredolce e Brancaccio, suo quartiere di appartenenza, è trattato nella terza sezione, nella quale si mette in luce la vicenda di un luogo che in tempi recenti ha visto svanire la sua riconoscibilità per l’occupazione abusiva delle proprie strutture, l’attraversamento nel suo perimetro di un’autostrada e la netta cesura operata tra il sistema dei terreni agricoli e il quartiere. Il rapporto tra le trasformazioni urbane e la coltivazione degli agrumi come tratto distintivo del moderno paesaggio palermitano compare in questa sezione anche grazie alla presenza di una selezione di documentari dell’Istituto Luce-Cinecittà.

La quarta sezione illustra la storia di Maredolce e i caratteri costitutivi del luogo: il sistema delle strutture idrauliche che sono all’origine della presenza del bacino, gli agrumeti e l’attuale condizione degli spazi aperti, il palazzo descritto dal punto di vista della sua architettura, dei recenti scavi archeologici, dalle campagne di restauro che hanno riportato alla luce buona parte delle strutture di epoca arabo-normanna.

La sezione conclusiva prevede uno spazio dedicato alla visione del film documentario Maredolce-La Favara, scritto e diretto da Davide Gambino per la Fondazione Benetton Studi Ricerche in occasione della XXVI edizione del Premio.