Herstory is Ourstory

esposizione
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In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, alle ore 18, negli spazi Bomben, sarà inaugurata Herstory is Ourstory, la mostra che raccoglie i 140 lavori realizzati dagli studenti delle Accademie di Belle Arti italiane coinvolti in un progetto di sensibilizzazione contro cybercrime e violenza di genere.

Herstory is Ourstory – La violenza di genere e il femminicidio ma anche il confronto fra sfera pubblico-privato, le libertà di espressione delle donne, la pornografia e il gender gap, sono stati i soggetti interpretati con maggiore intensità e frequenza nei lavori dei ragazzi delle Accademie di Belle Arti che, da tutta Italia, hanno accolto l’invito di Imago Mundi: la realizzazione di un’opera 10 per 12 centimetri per indagare e soprattutto riflettere sui reati e gli abusi commessi online.

Le piccole tele di sorprendente forza evocativa ed emotiva e qualità critica, iconografica e compositiva – disegni, pitture, collage, bassorilievi, fotografie, persino un’opera sonora, tutti nella consueta dimensione delle opere delle collezioni Imago Mundi – saranno esposte negli spazi Bomben della Fondazione Benetton sino a domenica 6 gennaio 2019.

 

Nell’ambito dell’esposizione sarà proposto, alle ore 20.30, nella chiesa di San Teonisto, lo spettacolo teatrale Ferite a morte di Serena Dandini (www.feriteamorte.it), con Lella Costa e con Orsetta de’ Rossi e Viola Marietti.

Un’antologia di monologhi che attingono alla cronaca e alle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Per una volta, sono loro a parlare in prima persona. Come in una Spoon River del femminicidio, ognuna racconta la sua storia la da dove si trova ora e riprende vita e spessore, uscendo finalmente da una catalogazione arida e fredda.

Serena Dandini, con la collaborazione ai testi e alle ricerche di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, ha scritto una breve storia per ciascuna di loro, pensata in chiave teatrale per sensibilizzare, attraverso il linguaggio della drammaturgia, le Istituzioni italiane e l’opinione pubblica circa un fenomeno dai dati ancora incerti, ma che comporta in Italia – come ci raccontano le rare statistiche – una vittima ogni due, tre giorni.
Sul palco, ad interpretare le vittime, due attrici che si alternano a dare voce a queste storie, in uno spettacolo teatrale drammatico, ma giocato, a contrasto, su un linguaggio leggero e coi toni ironici e grotteschi propri della scrittura di Serena Dandini.