Geografie del rischio e della vulnerabilità

tra conflitti ambientali e buone pratiche
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Da decenni ormai in Italia, come nel resto del mondo occidentale, ci troviamo al centro di un dibattito sull’urgente necessità di rivedere l’attuale modello di sviluppo, nonché i paradigmi della crescita lineare, irreversibile nella dissipazione delle risorse e responsabile di un processo di degrado dell’ambiente fisico e delle qualità ecosistemiche, oltre che destabilizzante nei confronti dell’equità sociale. Tali urgenze sono percepibili anche a livello locale, aggravando l’efficienza ecologica degli scenari esistenziali e sollevando criticità pratiche (inquinamento di aria e acqua, consumo di suolo fertile, cibi di scarsa salubrità, proliferazione di edilizia speculativa, oltraggio alla qualità del paesaggio storico e di valenza naturalistica, conflitti ambientali irrisolti, sregolato prelievo di inerti e tanto altro ancora, purtroppo). È dall’attaccamento ai luoghi che devono iniziare percorsi di attivismo e di coinvolgimento in prima persona, perché la classe politica attuale è ancora sprovvista non solo degli strumenti culturali per una più efficiente gestione di acqua, aria e terra, ma soprattutto di una più attenta sensibilità nei confronti della crescente domanda di eticità e di beni relazionali, mostrandosi incapace di dare ascolto alla polifonia che richiede a gran voce più evoluti strumenti di governance condivisa.

 

Su questi temi si svilupperà un confronto tra studiosi di diverse discipline, in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia, per avviare un percorso che dalla denuncia conduca a strategie per il superamento dei conflitti e per la realizzazione di geografie quotidiane più accoglienti, dove ricostruire la coscienza dell’abitare.

 

Interverranno: Gianluca Ligi, antropologo, Per un’antropologia dei disastri; Francesco Vallerani, geografo, Estetica dei flussi come terapia urbanistica: oltre i conflitti ambientali; Simonetta Zanon, paesaggista, Paesaggi, orti, giardini: qualità ambientale e benessere esistenziale. Coordina Stefano Soriani, Università Ca’ Foscari di Venezia.

In occasione dell’incontro sarà premiata la tesi di Laurea Magistrale di Guglielmo Ricciardi, Qual è il waterfront possibile? L’area orientale di Lisbona al tempo dei cambiamenti climatici, vincitrice della seconda edizione del “Premio Gabriele Zanetto” per ricordare il geografo cafoscarino che tanto impegno scientifico ha dedicato alle complesse relazioni tra conflitti ambientali e buone pratiche.