Arte e scienza militare

nella biblioteca della Fondazione Benetton Studi Ricerche: la collezione di Giampaolo Soranzo

di Piero Del Negro

Fondazione Benetton Studi Ricerche

Treviso 2016

38 pagine

pubblicazione digitale (testo connesso all’omonimo intervento del 19 gennaio 2016 nell’ambito del ciclo di appuntamenti pubblici La Biblioteca incontra…).

La collezione di libri di argomento militare Giampaolo Soranzo, che prende il nome dal suo penultimo proprietario, raccoglie 324 opere stampate nel corso di quattro secoli, più precisamente dal 1582, quando fu pubblicato Il Brancatio, della vera disciplina, et arte militare di Giulio Cesare Brancaccio, al 1982, quando apparve un’edizione anastatica di Della fortificatione delle città di Girolamo Maggi, opera uscita nel 1583.

La raccolta appare il frutto della sommatoria tra i nuclei di almeno un paio di biblioteche professionali, vale a dire di ufficiali di carriera (uno di essi frequentò l’Accademia di artiglieria e genio di Torino tra il 1886 e il 1887, l’altro l’Accademia di fanteria e cavalleria di Modena nel 1935) e, soprattutto, un’inclinazione al collezionismo in ambito militare a tutti azimut, incline, cioè, a non privilegiare una sezione degli studi militari (artiglieria, fortificazione, organica…) sulle altre, un’inclinazione, tuttavia, che si arresta, di fatto, di fronte alla prima guerra mondiale.

Il profilo complessivo della collezione risulta in linea con ciò che si conosce sia delle biblioteche professionali del Settecento (ad esempio, quella del generale Luigi Ferdinando Marsili), sia di alcune biblioteche di famiglia del patriziato veneziano (si veda il catalogo della biblioteca Soranzo-Corner relativo alla voce Tattica). Ad esempio, se si utilizza quale reagente il rapporto tra l’italiano e il francese quale lingue (e culture) di guerra, si trova che in tutti i casi qui ricordati l’italiano prevalse chiaramente sulla consorella transalpina fino alla metà del Seicento, mentre tra il secondo Seicento e il primo Ottocento prevalse il francese.